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GENNAIO/FEBBRAIO 2015
efficacia, che La Doria sarebbe stata in
grado di supportare ulteriormente grazie
alla propria capacità commerciale.
Per questo abbiamo raccolto la sfida e an-
che perché, da quando nel 1995 La Doria
è stata quotata in Borsa, uno dei nostri
obiettivi imprescindibili è stato sempre
quellodi crescere e rafforzare laposizione
competitiva del Gruppo. L’acquisizione
della Holding Pafial è stata un ulteriore
tassello in questo processo di sviluppo
aziendale.
L’acquisizione è stata unanimemente
salutata come una scelta virtuosa in
unmomento in cui sempre più aziende
italiane lasciano il nostro Paese.
Cosa vi ha spinto a muovervi “contro
corrente”?
Ritengo che l’Italia, nonostante tutto,
possa essere ancora un Paese in grado
di attirare investimenti, a patto che si
abbiano obiettivi chiari. Nel nostro caso
abbiamo scelto una mission ben precisa:
operarenel foodmade in Italy che rappre-
senta ancora un “marchio”molto forte nel
mondo. Conquesta operazione, abbiamo
ampliato il nostro portafoglio con pro-
dotti a più alto valore aggiunto e contenuto di servizio,
rispetto ai nostri più tradizionali articoli potenziando
l’offerta alla Grande Distribuzione sia nel nostro Paese
che all’estero. Aver arricchito il nostro portfolio prodotti
con le linee dei sughi pronti ci mette nelle condizioni,
oggi, di affrontare le sfide dei mercati con una offerta
più ampia e una massa critica ancora più significativa.
L’acquisizione è stata una mossa importante, ma
comporta dei rischi?
Beh, diciamo che un rischio potrebbe risiedere nel pro-
cesso di integrazione, nel senso che potrebbe risultare
più ostico del previsto integrare in tempi brevi culture
aziendali differenti, nate e cresciute su sostrati culturali
non speculari. Ma si tratta comunque di rischi ponderati,
normalmente connessi alle acquisizioni aziendali.
I brandAlthea eDelfino sono caratterizzati daun’ele-
vata componente di servizio, come verrà segmentato
adesso il vostro portfolio prodotti?
Comedicevo, punteremosulla sinergia tra lanostra storica
proposta di PL (legumi, succhi e conserve), e quella delle
new entry, forti nei sughi pronti. Lavoreremo, inoltre,
sul brand Althea (specializzato nei monoporzionati)
I
principali termini dell’accordo hanno previsto per l’operazione un corrispettivo pari
a 65,2 milioni di euro. L’acquisizione è stata nanziata dalla liquidità aziendale per
un importo pari a circa il 40% mentre per il restante ammontare da un nanziamento
bancario.
LʼACCORDO
La mission dell’azienda è quella di operare nel food
made in Italy che rappresenta ancora un “marchio”
molto forte nel mondo.
640 mln
DI EURO IL FATTURATO
DEL GRUPPO LA DORIA
52,5 mln
EBITDA
circa 80%
L’EXPORT
Dati previsionali
2014
(senza impatto acquisizione i cui
effetti saranno visibili nel 2015):




