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GENNAIO/FEBBRAIO 2015
IDEE
In altri termini: perché le previsioni otti-
mistiche possano trovare un ancoraggio
concreto, è indispensabile portare valore
dentro la filiera con un approccio ana-
litico. Naturalmente Massaro non tace
sulle criticità. Come l’elevata incidenza
promozionale (siamo al 30%, circa). Un
dato che- precisa- non sarebbe un male
in sé, ma lo diventa in quanto non muove
i consumi. E si tratta di un’inefficacia non
da poco: ha provocato infatti una perdita
di produttività pari a 462 milioni di euro
(mezzo punto di crescita in meno).
E non tergiversa, Massaro, neanche sul-
le scarse performance dell’Idm, che non
beneficia dello stop incassato dalla Mdd
(basti vedere che nel 2014 i 25 top vendors
hanno registrato -1,4% di vendite a volu-
me). Inoltre, nonostante gli assortimenti
food siano in aumento, l’offerta a scaffale
si rivela inefficace e l’out of stock un fe-
nomeno fin troppo comune che impatta
pesantemente sui consumatori. Portandoli
a: effettuare una sostituzione all’interno
della categoria (40%), una sostituzione con
altra categoria (25%), cancellare l’acquisto
(25%), cambiare pdv (10%).
Tutte reazioni che vanno a discapito del
rendimento e comportano la perdita di
un altro mezzo punto di crescita!
Torna in scena l’innovazione
Messo al bando il pessimismo incondizionato, dunque,
più che di ottimismo si può ragionevolmente parlare di
realismo positivo. Naturalmente a patto che si riesca a
fare reale innovazione. Ed è su questo
tema che nel corso della tavola rotonda
sono emersi spunti interessanti. Come
quello di
Valerio Di Natale
di
Mon-
delez Italia
che ha sottolineato che il
concetto di convenienza di un prodotto
non è legato solo al prezzo, ma alla sua
capacità di rispondere in modo smart
alla domanda. O quello di
Stefano
Agostini
, Presidente e Amministratore
Delegato del
Gruppo Sanpellegrino,
che
ha raccontato quali garanzie oggettive
vengano richieste all’estero al produttore
prima di effettuare un lancio. Particolare
attenzione ha destato
Marco Pedroni
di
Coop Italia
quando, dopo aver precisato i
dettagli e gli obiettivi della recente cam-
pagna Coop “Costa Meno”, ha ammesso
una sorta di personale idiosincrasia per
il listing fee, adombrando la possibilità
di ricorrere ad un’alternativa.
S
C
resce ancora la manifestazione di Fiera Milano e registra già il tutto esaurito,
visto che già oggi vede completamente assegnata e opzionata la super cie
totale di 180 mila metri quadri distribuita su 10 padiglioni (erano 6 nel 2013).
Saranno circa 2.500 le aziende presenti e più di 1200 gli hosted buyer già accreditati
attraverso EMP (Expo Matching Programme, la piattaforma che consente di creare
appuntamenti mirati allo stand in base ad una attenta pro lazione).Non basta: vista
la contemporaneità con Expo 2015, Fiera Milano, offrirà alle aziende espositrici la
possibilità di incontrare direttamente in era le delegazioni commerciali che nel corso
dei mesi visiteranno l’Esposizione Universale con il progetto “Expo incontra le imprese”.
Oltre all’esposizione, a TUTTOFOOD 2015 non mancheranno occasioni uniche per
scoprire e confrontare la qualità dei prodotti in mostra e formare gli operatori in visita.
Tra queste si segnalano i TUTTOFOOD Award che si svilupperanno in vari contest. La
formazione sarà inoltre garantita dagli appuntamenti della TUTTOFOOD Academy, che
quest’anno si farà in tre: la prima nell’Area Multiprodotto al Padiglione 1; la seconda
dedicata al settore ittico (Padiglioni 5) coordinata da Fresco Pesce; la terza all’interno
del padiglione HoReCa, nel Padiglione 14, coordinata da Planet One.
TUTTOFOOD 2015
LE PROMOZIONI CONTINUANO A ESSERE IL PRINCIPALE
STRUMENTO DI GOVERNO DEI PREZZI
2011
2012
2013
2014
10,6
31,7
11,2
31,8
11,7
31,3
12,3
30,5
PRESSIONE PROMOZIONALE FOOD + BEVANDE
462 Mln
+34% VS. 2013
PERDITA DI PRODUTTIVITÀ
Vendite Normali
Vendite con Promozioni
Fonte: IRI. Ipermercati, Supermercati, Libero Servizio-Piccolo. Vendite in valore in miliardi di .
Attività di taglio prezzo




