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GENNAIO/FEBBRAIO 2015
SCENARI
Così, lo studio Ue, realizzato in partnership con Ernst
Young, Arcadia International eCambridgeEconometrics,
svela come il tasso di innovazione dei prodotti che i
consumatori possono trovare sullo scaffale è stato di
5,1% su base annua nel periodo 2004-2012, ma con
una significativa differenza tra l’inizio del percorso di
ricerca (7,9% il tasso di innovazione annuo) e la sua
fine (2,4%). Ovvio che l’innovazione di prodotto sia
stata riportata in un’ottica di politiche produttive/di-
stributive/di acquisto più caratterizzate dalla ricerca
della massima convenienza: un trend, questo, che ha
spuntato le ali alle innovazioni più velleitarie, prive di
un valore vero e proprio. Ancora, grandi differenze di
tasso di innovazione sotto il profilo geografico: se la
Polonia nel periodo considerato ha visto un tasso di
innovazione in crescita del +8% annuo, il nostro pae-
se si aggiudica la maglia nera, con un misero +3,2%.
Colpisce come siano i discount il canale che mostra la
maggiore crescita nella possibilità di scelta dei prodotti
nuovi, visto che il tasso aumenta dell’8% rispetto al
+5,2% degli ipermercati e al +3,6% dei supermercati.
Lo studio Ue indica come siano le specialità, i cereali per
la prima colazione, i formaggi, i piatti pronti e la pizza
le categorie di prodotto più dinamiche sul fronte delle
novità di prodotto, mentre burro/margarina e succhi
di frutta siano i più statici. L’analisi qualitativa, inoltre,
fa emergere un’altra realtà: molte delle innovazioni di
prodotto riguardano il formato, a conferma che un’in-
novazione vera e propria stenta ad emergere in questa
situazione di mercato di forte pressione sui prezzi.
L’INNOVAZIONE DI PRODOTTO DECLINATA IN ALCUNI PAESI EUROPEI
04 12
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04 12
04 12
Belgio
Francia
Italia
Polonia
Portogallo
Spagna
Packaging
Prodotto
Estensione della gamma
Formula
Fonte: EY Analysis su MIntel GNPD e Nielsen Opus
Rilancio
100%
80%
60%
40%
20%




