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SETTEMBRE/OTTOBRE 2014
Sta al pop giocare le sue carte
Dal lato opposto non arretrano i fast food. «Tutti uguali,
questi distributori di cibo rapido si situano per defini-
zione fuori da qualsiasi colore e contesto locale» eppure
presentano alcuni vantaggi: uno sbocco per i prodotti
nazionali e per la manodopera giovanile sotto-qualifi-
cata. Ma anche un luogo di aggregazione low-cost con
wi-fi libero, avamposto “pop” nel pieno centro città.
Fornire servizi a costo zero e proporre luoghi fruibili
all’interno del punto vendita potrebbe essere un’idea
da copiare (vengono in mente i ristoranti di Sicilconad
dove si festeggiano lauree e compleanni).
Niente è bianco e nero,
tutto si contamina.
McDonalds propone
hamburger di Chianina
e Lidl apre ai prodotti
del territorio.
Sta forse qui la quadra-
tura del cerchio? Certo
l’identità è importante
e, in un Paese come
l’Italia fatto di decine
di tradizioni alimentari diversissime usi e costumi (ali-
mentari) locali contano ancora parecchio.
I prodotti (del territorio ma anche bio) in assortimento
nella stessa catena di supermercati variano a seconda
del bacino d’utenza, non solo dell’area geografica.
Così, nelle zone più ricche la qualità si alza.
ALIMENTAZIONE
Va ricordato però che la relazione cibo/
reddito non è poi così tranchant. Sono
tanti i laureati precari di tutte le età che
popolano le nostre città e pretendono
un’alimentazione sana, sostenibile ma
anche alla portata delle loro tasche.
Conoscono bene i vantaggi di una dieta
sana, del pesce e delle verdure freschi,
degli alimenti senza conservanti e poco
processati dall’industria, emagari anche
di unbuonbicchiere di rossopiemontese.
È un segmento cui la Gdo può ancora
offrire molto. Non possono permettersi
di andare al ristorante ma organizzano
cene con gli amici, ogni tanto si conce-
dono un etnico.
Hanno viaggiato il mondo e ne conoscono
le usanze culinarie, e qualcuna l’hanno
adottata. Un segmento destinato ad estin-
guersi nel duromondo dicotomizzato del
futuro preconizzato da Augé? Forse, ma
per ora c’è, produce e consuma.
S
“ENTRO IL 2060 IN ASSENZA DI
POLITICHE REDISTRIBUTIVE
LA DISUGUAGLIANZA DI REDDITI
NEI PAESI OCSE AUMENTERÀ
IN MEDIA DEL 30%”
OECD ECONOMICS DEPARTMENT
7.600
PUNTI
DI CONSUMO
38
I PAESI NEI QUALI
È PRESENTE
15 mln
I CLINTI SERVITI
OGNI GIORNO
Ristoranti Mc Donald’s in Europa