mondo, ognuna con sapori originali,
come per esempio l’ananas, la mora,
gusti più dolci, altri più piccanti.” Con-
tinua la dottoressa Ruffoni. “Ci sono
anche alcune specie con i fiori dal
sapore di aglio che hanno una parti-
colarità unica: la capacità di insaporire
i piatti senza avere il principio che,
spesso, non viene poi digerito”.
Tra i tanti studi, anche un’analisi più
approfondita sullo zafferano, non so-
lo della parte già conosciuta per l’uso
alimentarema sui petali che, a quanto
pare, hanno un sapore originale.
“Oltre alle ricerche vogliamo realiz-
zare anche una filiera delle piantine
da acquistare ed eventualmente col-
tivare in casa. Servono però delle
precauzioni: bisogna trattare questi
fiori come ‘ortaggi’, come un’insalata
per esempio, mettendoci nell’ottica
che finiranno nel piatto e non in
un vaso! Quindi nessun trattamento,
serve un regime assimilabile al bio-
logico, lontano da contaminazioni
di ogni tipo”.
I fiori eduli, oltre all’evidente im-
patto estetico, contengono sali mi-
nerali e antociani, due elementi che
si sposano alla perfezione con la
cucina, come per la realizzazione di
salse, infusioni e condimenti adatti
magari per le carni. Insomma, a tutti
gli effetti stanno diventando validi
alleati della tavola… solo qualche
attenzione per chi soffre di aller-
gie legate ai pollini ma, una volta
identificate le tipologie da evitare,
ci si può concedere un menù a dir
poco floreale.
IN TAVOLA
APR. MAG. 2017
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