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APR. MAG. 2017

51

sciare un altro

elemento fonda-

mentale, ossia il confezio-

namento e la tracciabilità dei fiori

eduli. A tutto ciò, il Progetto Antea

affiancherà una serie di attivitàmirate

all’informazione e alla formazione

anche per gli chef.

“Tra gli studi iniziati, ce n’è uno molto

interessantecheriguardanuovespecie

di Salvie che arriva da altre parti del

propri ingredienti”.

Questo progetto preve-

de in sintesi lo sviluppo

della filiera che va oltre

le 50 specie già conosciute

e commercializzate. Si prendono

in considerazione nuove tipologie,

nuovi sistemi di coltivazione in bio-

logico, la valutazione delle proprietà

nutritive dei singoli fiori, le eventuali

allergie che potrebbero scaturire nel

consumatore e anche la tossicità, vi-

sto che, alcune specie, se usate in

dosi e quantità sbagliate, potrebbero

essere inparte dannose. Da non trala-

rielaborata per renderla unica e mai

scontata. Ogni professionista poi de-

cide in base ai propri gusti se seguire

gli spunti che arrivano o continuare

sulla propria strada; di sicuro però,

i fiori eduli si stanno ritagliando una

nicchia di consensi, soprattutto da

parte dei consumatori”.

La loro bellezza e la componente

estetica che regalano al piatto va di

pari passo con la loro delicatezza:

ecco perché servono attenzioni par-

ticolari, non solo nel maneggiarli ma

anche nell’utilizzo all’interno della

ricetta. “I fiori eduli, oltre alle loro

proprietà, danno un tocco cromatico

in più ai piatti. È necessario però

prestare grande attenzione all’uso!”.

Continua lo chef Bartolo: “Per esem-

pio, non vanno mai posati su una

portata calda come carne o pesce:

la temperatura alta, data dalla cot-

tura, andrebbe a rovinare non solo

il colore dei fiori ma anche il gusto.

Sarebbe un po’ come mettere un

mazzo di rose vicino a una fonte di

calore… dopo poco tempo andreb-

bero a perdere la loro bellezza. Lo

stesso principio vale in cucina. Con-

siglio quindi di ‘isolare’ l’ingrediente

caldo e usare una base di appoggio

fredda per i fiori”.

L’equilibrio del piatto resta comun-

que il caposaldo, l’importante è non

lasciarsi ‘prendere la mano’ e valuta-

re con attenzione ciò che si utilizza

visto che la cucina è, prima di tutto,

una questione di gusto e di sapori

ben bilanciati tra loro.

Nuove tipologie di fiori all’oriz-

zonte

Con altre finalità lavora invece la

dott.ssa Barbara Ruffoni ricercatrice

del CREA FSO di Sanremo, coordi-

natrice del progetto Antea, nato da

poco ma già di grande interesse.

“Stiamo lavorando, tramite un finan-

ziamento della Comunità Europea,

sul versante italo-francese, una zona

già rinomata per la coltivazione dei

fiori, virando, in questo caso, dalla

finalità ornamentale a quella di con-

sumo, studiando i fiori come veri e