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IN CUCINA

ammine eterocicliche e gli idrocar-

buri policiclici. La tecnica di cottura

può influenzare la loro formazione.

«Nel primo caso – spiega Enrico Val-

le, medico di base e nutrizionista

in provincia di Monza – si tratta di

composti che si formano durante la

cottura della carne, ma sono presenti

anche in molti alimenti trasformati,

nel vino, nella birra e nel fumo di

sigaretta. La loro formazione è più

alta nei processi di cottura bruschi

e quando si superano i 200°C. L’u-

so di marinature contenenti aglio

e cipolla, erbe aromatiche (timo e

rosmarino) o debolmente acide (ace-

to o succo di limone), ne riduce la

formazione. Tra i condimenti, l’olio

extravergine di oliva ha un effetto

positivo, mentre il burro sembra

favorirne lo sviluppo.

Gli idrocarburi policiclici, invece, si

formano a partire da proteine e car-

boidrati, quando si verifica la brucia-

tura dell’alimento. I sistemi di cottura

che ne favoriscono lo sviluppo sono

l’affumicatura, la tostatura e la gri-

gliatura, in particolare nei barbecue

a carbonella. Allontanando l’alimento

dalla fonte di calore ed evitando il

gocciolamento dei grassi sulla fiam-

ma si riesce a limitare il fenomeno.

Evitare sbalzi di calore troppo violenti

e girare spesso l’alimento permette

di ottenere un piatto più sano».

Questi composti sono potenzialmen-

te pericolosi anche per gli addetti

alla preparazione. «Esiste un rischio

legato all’esposizione professionale

– conclude – perché oltre a rimanere

nell’alimento, i composti evaporano

attraverso i fumi e possono venire

inalati. Aerare i locali dove si cucina

ed evitare lo sviluppo di fumo aiuta

a ridurre il rischio. Per non creare

allarmismi va precisato che si tratta

di fattori di rischio: aumentano la

possibilità di insorgenza di un tu-

more, ma non è assolutamente certo

che lo provochino».

Cresce la voglia di carne al ristorante e cresce anche il consumo delle

salse per accompagnarla. E l’offerta si adegua alle esigenze del mercato.

Così, da circa 6 mesi, alla gamma di salse Qualitaly (cocktail, tonnata,

tartara, maionese e ketchup) si è aggiunta la salsa Barbecue.

«Come sempre, quando si tratta di aggiungere una

referenza alla nostra offerta a marchio – spiega Giorgio

Frigo, buyer di Cooperativa Italiana Catering – ci basiamo

sull’andamento delle vendite delle varie categorie

di prodotto con i marchi dei nostri fornitori. Quando

ci siamo resi conto che la salsa Barbecue stava

prendendo piede e i consumi erano in aumento,

ci siamo accordati con Formec, il nostro partner

di riferimento per le salse a marchio Qualitaly, per

allargare la gamma».

Come le altre salse Qualitaly, anche la Barbecue è

proposta in formato twister da un chilo - adatto anche

per essere posizionato in tavola - ed è caratterizzata da

un ottimale rapporto qualità/prezzo.

La Salsa Barbecue completa

l’assortimento Qualitaly

Enrico Valle