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APR. MAG. 2017

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QI

Un ‘fiore all’occhiello’ in cucina

Una scelta light che gratifica il palato e la vista

A

ggiungere fiori com-

mestibili (eduli) ai

nostri piatti può es-

sere un

escamotage

per rendere un pranzo o una cena

più fantasiosa e gratificante alla vi-

sta, oltre che light. Vengono infatti

utilizzati come note colorate nelle

insalate, nei cocktail o come guar-

nizione a dolci e ad altri cibi per

rendere al massimo la

mise en pla-

ce

, ma molti dei fiori eduli (come

ad esempio la

Camomilla

dalle pro-

prietà lenitive e calmanti, il

Gelso-

mino

dalle proprietà antisettiche e

STAR BENE A TAVOLA

DI BARBARA PANTERNA*

calmanti, l’

Anice

i cui fiori hanno

un potere balsamico, espettorante,

antiemetico e lenitivo contro il me-

teorismo intestinale, la

Calendula

,

dal colore dorato e gusto piccan-

te, con proprietà antispasmodiche)

venivano utilizzati nell’antichità a

scopi terapeutici.

In natura esistono circa 50 varietà

di fiori commestibili, alcuni molto

conosciuti come i

fiori di zucca

e

altri sconosciuti ai più, per citarne

solo alcuni:

Borragine

, caratteriz-

zati da una brillante tonalità di blu

e un sapore di cetriolo;

Monarda

dal

colore rosso e il sapore di menta;

Verbena odorosa

, candida con un

delicato sentore al limone. Quin-

di belli da vedere e gustosi per il

palato ma vediamoli sotto l’aspetto

medico/scientifico.

Dal punto di vista alimentare i fio-

ri rientrano nel gruppo degli

or-

taggi/verdure

- anche se alcuni di

essi vengono classificati come

spe-

zie

(es. lo

zafferano

) -, dal punto

di vista nutrizionale appartengo-

no invece al

VI gruppo

(ortaggi

e frutti fonti di vitamina A) e

VII

gruppo

(ortaggi e frutti fonti di vi-