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DIC. GEN. 2017

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in scatola possono rappresentare una

valida alternativa. “Si tratta – spiega

SilviaGaleazzi,marketingmanager di

Conserve Italia, l’azienda che fornisce

alla Cooperativa Italiana Catering i

legumi a marchio Qualitaly – di ve-

getali conservati in una salamoia leg-

gera (circa l’1% di sale), detta anche

liquido di governo, e conservati in

scatola grazie al solo utilizzo del ca-

lore, con un trattamento sterilizzante

che elimina tutti i possibili batteri e le

spore che potrebbero essere presenti

nella materia prima vegetale”.

SI PARTE DAL FRESCO O DAL

SECCO.

Maurizio Davide, quality

engineering manager dell’azienda,

spiega il processo produttivo. “La

prima fase è quella della prepara-

zione della materia prima, che può

partire dal fresco o dal disidratato

(secco). Partendo da prodotti fre-

schi raccolti direttamente dal cam-

po, dopo il controllo in accettazione

sono necessarie diverse operazioni:

mondatura, ventilazione per elimi-

nare residui di foglie e altre parti

vegetali leggere, lavaggio con acqua

potabile, spietratura, separazione

per vibrazione, cernita elettronica,

calibrazione e una seconda cernita

elettronica. Per le materie prime

disidratate, alcune operazioni non

sono necessarie perché il vegetale

arriva in accettazione già monda-

to e calibrato, ma necessita di un

adeguato tempo di reidratazione

prima di essere processato. Dopo

la ventilazione il prodotto viene tra-

sportato con acqua alle vasche di

reidratazione dove resta per alcune

ore prima della cernita elettronica”.

Ciascuna materia prima è identifica-

ta da una specifica di prodotto che

è parte integrante del capitolato di

fornitura, sottoscritto dal fornitore,

che descrive e quantifica le caratteri-

stiche e i principali parametri quali-

tativi che il vegetale deve soddisfare

e definisce aspetti quali l’assenza

di OGM e il contenuto residuale di

eventuali sostanze chimiche utiliz-

zate in coltivazione.

Molte delle materie prime (mais, pi-

selli, fagioli borlotti, fagiolini, ceci)

sono conferite dai soci produttori

agricoli e coltivate in prossimità

degli stabilimenti di lavorazione.

La filiera di approvvigionamento è

molto corta. Per i prodotti in cui

la produzione nazionale non esiste

o non è quantitativamente rilevan-

te o sufficiente (fagioli cannellini,

bianchi di Spagna...) le materie

prime, generalmente secche, sono

acquistate all’estero da aziende com-

merciali specializzate nel settore, le

quali devono osservare e rispettare

i capitolati di fornitura. Le zone di

provenienza sono l’America (Argen-

tina, USA, Canada, Messico), alcuni

Paesi dell’Europa centrale (Polonia,

Ungheria), la Turchia.

La trasformazione vera e propria, che

comprende l’inscatolamento e la ste-

rilizzazione, inizia con la scottatura,

o blanching, un blando trattamento

termico in acqua a circa 80-90°C che

elimina l’aria dai tessuti del vegetale

e favorisce una variazione desiderata

della sua consistenza. Si eliminano

poi i materiali estranei e, dopo la

cernita manuale con personale par-

ticolarmente addestrato, il vegeta-

le viene inscatolato e colmato con

liquido di governo caldo. Dopo la

chiusura ermetica (aggraffatura) e

la codifica del contenitore avviene

la sterilizzazione, trattamento ter-

mico in pressione di vapore della

scatola a una temperatura di 121°C

per circa 20 minuti. Nel processo si

susseguono poi diversi controlli. I

prodotti che si ottengono hanno un

termine minimo di conservazione di

quattro anni.

La gamma a marchio Qualitaly com-

prende Fagioli Borlotti, Cannellini,

Bianchi di Spagna, Piselli, Fagiolini e

Mais in formato da tre chili. “Si tratta

– spiega Giorgio Frigo di Cooperati-

va Italiana Catering – delle referenze

più utilizzate dagli chef. Abbiamo

scelto come partner Conserve Italia

perché è uno dei principali opera-

tori nel settore, ma anche perché

è una realtà cooperativa, proprio

come noi”.