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– proponiamo anche un olio vergine,

sempre di origine italiana, proposto

in bottiglie in PET da 2 litri, che può

essere un’alternativa valida all’EVO

soprattutto nelle annate più criti-

che, in cui i prezzi dell’olio italiano

schizzano verso l’alto per quanti non

vogliono comunque rinunciare all’o-

rigine nazionale. Nondimentichiamo

però che sul totale olio extravergine

di oliva che noi distribuiamo, quello

100% italiano è circa il 20%. Sono

gli olii comunitari a rappresentare la

fetta più corposa di quanto richiesto

dai ristoratori, almeno per quanto

riguarda l’uso in cucina. Invece per

le bottiglie da collocare sulla tavola

le proporzioni sono invertite: l’av-

ventore si aspetta di trovare olio di

provenienza nazionale e optare per

il prodotto comunitario significhe-

rebbe deluderlo».

LADINAMICADEI PREZZI

. Spesso

però la scelta del ristoratore dipende

dall’andamento dei prezzi. «A causa

del pessimo raccolto della scorsa an-

nata – spiega Frigo – il valore dell’olio

italiano è aumentato e per questo

molti ristoratori sono indirizzati sulle

alternative. La variabile prezzo conta

molto, soprattutto per il prodotto da

cucina. È molto meno determinante

per i formati da tavola».

Data l’importanza dell’olio extra-

vergine nel proprio assortimento a

marchio Qualitaly, CIC ha scelto di

affidarsi a due fornitori: Olitalia eBio-

levante. «Il maggiore problema per

l’olio Evo italiano è l’estrema varia-

bilità della produzione – spiega Ric-

cardoCassetta, amministratore unico

di Biolevante – l’annata 2014-2015

è stata davvero orribile con produ-

zione scarsa e prezzi di conseguenza

molto elevati; in quella successiva,

invece, si è prodotto molto: circa

430.000 tonnellate, che non è poco

per l’Italia. I prezzi si sono quindi

allineati con le attese del mercato,

tra l’altro con un prodotto di ottima

qualità. Per la prossima annata (2016-

2017) ci aspettiamo una produzione

intermedia: si stima si possa arrivare

a circa 300.000 tonnellate. Questa

differenza è ascrivibile al normale

calo produttivo dopo un’annata par-

ticolarmente abbondante, si tratta di

disponibilità decisamente superiori

a quelle di due raccolti fa. Non ci

saranno quindi grandi stravolgimenti

sul fronte dei prezzi».

Ma i nemici dell’olio non sono solo gli

agenti climatici e gli insetti devastanti.

Anche l’eccessodi norme influisce sul

costo del prodotto. «L’extravergine

di oliva italiano – continua – deve

rispettare parametri molto stringenti,