FEB. MAR. 2015
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favorendo l’aumento dei consumi in
un determinato settore. L’aumento
di € 1,71 equivarrà a poco meno di
€ 400 annui di reddito destinati alla
spesa alimentare. Questa spinta ver-
so il buono elettronico determinerà,
inoltre, un maggior rispetto delle
regole di utilizzo del buono pasto,
un abbattimento dell’uso improprio
e un maggior gettito fiscale».
Ora il problema riguarda la razio-
nalizzazione di questi sistemi di pa-
gamento elettronici, che dovranno
uniformarsi a un protocollo di let-
tura unico, che impedisca il proli-
ferare dei terminali di lettura degli
e-ticket nei locali e la complessità
di utilizzo, altro elemento sul quale
gli esercenti storcono il naso, con le
casse di tavole calde, bar e ristoranti
sempre più somiglianti a “batterie”
di apparecchi elettronici, tastierini e
reader, con l’immancabile corollario
di cavi e cavetti.
ALLERGENI INMENU.
Che l’atten-
zione alle allergie e alle intolleranze
di origine alimentare sia in crescita
è un dato di fatto. Tuttavia un’altra
tegola è caduta sulla testa del mal-
capitato ristoratore alle prese con
una burocrazia asfissiante: secon-
do il Regolamento Ue n° 1169/2011
dal 13 dicembre 2014 è obbligatorio
informare il consumatore sull’even-
tuale presenza, nei prodotti venduti
o somministrati, di ”allergeni”, ossia
di alimenti/ingredienti ritenuti po-
tenzialmente sensibili. In sostanza
il ristoratore/barista dovrà mettere
a disposizione del cliente quest’in-
formazione, per consentirgli di sce-
gliere con la massima trasparenza
che cosa ordinare se affetto da
particolari patologie. «Riteniamo
che questa volontà sia corretta –
conclude Stoppani- il numero di
persone che soffrono di allergie
legate al consumo di cibo è in cre-
scita anche in Italia, ma nonostante
il regolamento europeo sia già in
vigore, per il nostro paese mancano
i decreti attuativi che diano le linee
guida pratiche da seguire. Di fatto
noi stiamo sensibilizzando i nostri
soci sull’argomento, dicendo loro di
prestare attenzione. Abbiamo ela-
borato un software che permette di
aiutare i ristoratori nell’identificare/
evidenziare i potenziali allergeni
in menu e di poterli comunicare al
cliente per iscritto. Per ora rimane
l’obbligo di indicare oralmente al
cliente eventuali allergeni presenti
in menu, ma in una seconda fase
stiamo pensando ad altre formule
per iscritto, nel menu o in un re-
gistro di piatti sensibili facilmente
consultabile dal personale e dal
cliente stesso».
PRIMO PIANO
il Regolamento
UE 1169/2011
obbliga a indicare
nel menu la
presenza di
allergeni




