FEB. MAR. 2015
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fenomeno della contraffazione ali-
mentare, del quale l’olio d’oliva è
una delle vittime principali. Stop,
quindi, a oliere e bottiglie “no lo-
go”: secondo la legge l’olio d’oliva
dovrà necessariamente arrivare al
cliente in una confezione antifrode:
“Gli oli di oliva vergini proposti
in confezioni nei pubblici esercizi
- spiega all’articolo 18, comma 1
il provvedimento legislativo - fatti
salvi gli usi di cucina e di prepa-
razione dei pasti, devono essere
presentati in contenitori etichettati
conformemente alla normativa vi-
gente, forniti di idoneo dispositivo
di chiusura in modo che il conte-
nuto non possa essere modificato
senza che la confezione sia aperta
o alterata e provvisti di un sistema
di protezione che non ne permetta
il riutilizzo dopo l’esaurimento del
Gazzetta Ufficiale, dal 25 novem-
bre 2014 i ristoratori che servono
in sala ai propri clienti olio d’oliva
vergine ed extravergine devono far-
lo obbligatoriamente da bottiglie
antirabbocco, cioè da confezioni
che impediscano di essere riem-
pite nuovamente, magari con un
olio differente da quello indicato
in etichetta. L’obiettivo del legisla-
tore è quello di combattere l’odioso




