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APR. MAG. 2018
a promuovere le singole eccellenze
di creatività, industria e formazione,
spingendole a collaborare tra loro”.
Oggi molte aziende, soprattutto di
grosse dimensioni, come per esem-
pio, Amorim Cork, portoghese, le-
ader al mondo per la produzione
dei tappi in sughero, puntano su
una formazione diversificata mista,
avvalendosi di precettori interni ed
esterni al gruppo.
Ogni sezione segue un protocollo
formativo diverso. Carlos Santos,
Amministratore Delegato di Amorim
Cork Italia, dice ‘Il nostro program-
ma prevede non solo lo studio delle
casistiche quotidiane, ma anche la
preparazione dei fattori legati alla
conoscenza e al consolidamento
degli aspetti psicoattitudinali. La
nostra formazione – aggiunge l’AD
di Amorim - si spinge anche su
aspetti collaterali alla nostra attività
che ci permettono di migliorare le
caratteristiche delle figure interne
all’azienda. Secondo me quindi, per
raggiungere velocemente gli obiet-
tivi prefissati – continua Santos - è
meglio che la formazione sia dif-
ferenziata per ogni unità, tenendo
anche dalla figure con le quali inte-
ragiamo – conclude Fusetti - occorre
unire le competenze di marketing e
comunicazione con la sensibilità e la
metodologia progettuale del design’.
I neo specialisti del corso milanese
sono tutti professionisti rodati che,
già, durante il loro percorso didat-
tico, hanno avuto l’opportunità di
confrontarsi con guru e top mana-
ger di gruppi industriali importanti
che attualmente collaborano con la
Scuola: Pepsico, COOP, Whirlpool,
NaturaSì e Cioccolati Italiani.
Docenti qualificati, imprenditori,
manager, chef, critici gastronomici,
designer e architetti, in aula, quotidia-
namente, garantiscono agli studenti
competenze esclusive circa le nove
aree di ricerca che la scuola propone:
il progetto del cibo, gli strumenti del
cibo, gli spazi del cibo, il packaging,
la comunicazione, gli eventi, cibo e
turismo, food service design e digi-
tal Food.
‘Per noi il binomio cibo e design
è un modo per veicolare il cambia-
mento e lo sviluppo dei due settori.
Per questo motivo – termina Anto-
nello Fusetti - dobbiamo continuare
porte a nuovi settori, spendendo una
fetta massiccia del loro tempo alla
formazione delle risorse umane.
Le accademie e le scuole di specializ-
zazione in food&beverage, dall’altra
parte, offrono il loro supporto didat-
tico, colmando le lacune, laddove le
aziende risultano essere deficitarie.
OLTRE LA FORMAZIONE
Il Master Course in Food Design and
Innovation della Scuola Politecnica
di Design di Milano ogni anno sfor-
na più di 30 professionisti italiani
e stranieri. Ha una durata annuale
e richiede un impegno totale a stu-
dente di 1500 ore che comprendono
lezioni, esercitazioni, stage e studio
individuale.
Antonello Fusetti, direttore del Ma-
ster, sviscerando il concept del corso,
dice ‘Ritengo che oggi, in un’azienda
non sia più sufficiente avere un mar-
keting manager o mettere insieme
solo tecnologi alimentari e chef, oc-
corre andare oltre. Questi – precisa
Fusetti - rappresentano solo una par-
te della catena enogastronomica e
agroalimentare. Quindi, per ottenere
il massimo dalle nostre risorse ma
Antonello Fusetti
Carlos Santos




