23
APR. MAG. 2018
Nel migliore dei modi, perché
sempre più attento. In Italia non
abbiamo tutti la mentalità di spen-
dere tanto per mangiare. Ma le
cose stanno cambiando e il consu-
matore è migliorato. Ha tante altre
priorità, l’occupazione in primis,
ma tra queste ha iniziato a riser-
Ottanta e Novanta erano gli anni
del nuovo benessere italiano. Infi-
ne, storia recente, la tivù e i talent
hanno sdoganato definitivamente i
cuochi stellati”.
Come si relaziona oggi il merca-
to nei confronti dell’alta qualità?
vare risorse destinate alla propria
alimentazione.
Alta qualità è sinonimo di inac-
cessibilità e alti costi?
No. O comunque non sempre.
Girando per l’Italia è possibile
scoprire posti in cui si mangia in
modo eccelso e a prezzi più che
ragionevoli. Se stiamo parlando
di impresa, in Italia possiamo fare
grandi cose. In un grande ristoran-
te in Francia - dove non ci sono
primi piatti in menù - lo scontrino
medio va da un minimo di 80 fino
ai 300 euro. Il mio suggerimento
quindi è di rivedere i menù della
propria attività.
Come giudica la filiera italiana,
oggi?
Nella 593esima puntata di Mela-
Verde, trasmissione nata nel 1998,
abbiamo festeggiato vent’anni:
anni di racconti, di regione in re-
gione, di paese in paese, per cer-
care appunto di raccontare la filie-
ra nazionale. E ci sono tantissime
cose ancora da scoprire e riscopri-
re sul territorio.
Cesare Lanza ed Edoardo Raspelli




