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APR. MAG. 2018
Quello che dice Edoardo Raspelli
ci porta dritti al perché di una
scelta che cade su un marchio e
sulla sua specializzazione
Mentre le imprese forniscono all’ac-
quirente uno strumento utile per
riconoscere ciò che vogliono acqui-
stare, il marchio permette al titolare
di evitare che il proprio prodotto di-
venti un bene generico. Alzando la
qualità di questo si viene a creare
poi una gamma di eccellenze. Pro-
prio quelle evidenziate da Edoardo
Raspelli, scoperte nel suo infinito
giro sul territorio italiano.
Ce ne parla
Vito Galati
, referente
commerciale del settore salumi e
formaggi di C.I.C., i cui marchi oggi
sono 7. Quando arrivò in Coope-
rativa, nel 2006, erano solamente
due: Qualitaly e Tavola Viva. Le re-
ferenze non erano tantissime: sot-
to la soglia dei 200 prodotti. Oggi
C.I.C. ne ha più di 560 e abbraccia-
no tutti i settori.
“Successivamente abbiamo inventa-
to la Q per i prodotti IGP e DOP. Su
alcune referenze infatti non si trova
la scritta per esteso Qualitaly ben-
sì solamente la lettera Q: non è un
errore di stampa, ma solo un modo
per indicare i prodotti legati ai con-
sorzi IGP. Poi è arrivato Gold per la
fascia dell’offerta innovativa”.
Oggi i vostri prodotti sono ade-
guati per una ristorazione com-
pleta ed esigente?
Sì e si differenziano in modo attento.
I soci ci danno molti suggerimenti
e noi valutiamo questi con estrema
attenzione. Verifichiamo i consumi
con diligenza. Abbiamo almeno due
fornitori a marchio per ogni referen-
za, in modo da garantire un certo
flusso nella produzione. Tutti i mar-
chi sono declinati in fasce di prezzo.
Ma non trattiamo il primo prezzo.
Come scegliete i fornitori?
Lavoriamo assieme e li testiamo per
almeno un anno: in questo periodo
pertanto possiamo fare le nostre va-
lutazioni. Il plus per i ristoratori è
ovviamente un portfolio di offerta
realmente ampia e di qualità indi-
scutibile. Una curiosità che mi sento
di condividere è che i clienti finali
alle volte hanno addirittura chiesto
di acquistare dal ristoratore il nostro
prodotto a marchio. E questa è una
bella soddisfazione per noi.
Dove stanno ‘andando’ i marchi
C.I.C.?
Con la collaborazione dei soci, con
i rappresentanti e i distributori, sia-
mo sulle tavole di tanti ristoranti e
pizzerie su tutto il territorio.
Quali sono i plus di utilizzare i
brand di C.I.C.?
Spesso il commerciante per stare sul
mercato è costretto a ridurre il suo
margine. Il valore aggiunto dei mar-
chi C.I.C. è poter avere materie prime
di grande qualità a prezzi molto van-
taggiosi permettendo così al ristora-
tore di fare cassetto.
I locali sentiti per la realizzazione
di questo servizio ci sono stati suggeriti da alcuni
dei nostri soci.
Ringraziamo per le segnalazioni:
AGENZIA LOMBARDA S.R.L. – Milano
G.F.2 S.R.L. – Levanto (SP)
MORELLI FOOD SERVICE – Novaledo (TN)
Vito Galati
I PRODOTTI A MARCHIO C.I.C.
SONO LA GIUSTA RISPOSTA




