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IN PROFONDITÀ

I

n gergo si chiamano “nuovi

voucher”, ma il loro nome uf-

ficiale è Contratto di Prestazio-

neOccasionale (CPO). Si tratta

del nuovo strumento messo a dispo-

sizione delle aziende per remunerare

le prestazioni lavorative occasionali.

Questo strumento a partire dal 10

luglio scorso ha sostituito i voucher,

che si riteneva fossero troppo spes-

I “nuovi voucher”

non risolvono i vecchi

problemi, anzi

Matteo Musacci, Presidente di Fipe Emilia Romagna spiega come mai i CPO,

che hanno sostituito i voucher, non soddisfano le esigenze dei pubblici esercizi

DI ELENA CONSONNI

so utilizzati in maniera impropria,

nascondendo lavoro nero.

MatteoMusacci, Presidente Fipe Emi-

lia Romagna e titolare del ristorante

Apelle, di Ferrara, spiega come fun-

zionano i nuovi contratti e perché

non piacciono ai ristoratori. «Rispetto

ai voucher – afferma – ci sono dei

cambiamenti di tipo procedurale ed

economico, che in realtà non hanno

accontentato nessuno. Facciamo un

po’ di storia, quando la CGIL chiese

di indire un referendumper il lavoro,

non si trattava certodi un referendum

sui voucher ma con un respiro molto

più ampio. Non era però il momento

opportuno per un referendum del

genere, così il Governo ha calato la

scure sui voucher, cancellando uno

strumento utile e lasciando vuoto lo

OTT. NOV. 2017

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