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L
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Ci sono differenze nel tipo di locali e/o
eventi electro swing organizzati qui e
all’estero?
Il format estero originario prevede una
venue allestita con qualche dettaglio te-
matico: videoproiezioni di vecchi film o
videoclip in bianco e nero, una live band
in apertura e una serie di djs a scatenare il
dancefloor a volte anche interagendo con
musicisti live, se non vere e proprie band
“all inclusive” come i Caravan Palace
(pilastri dell’electro swing per eccellenza),
compostadaun’orchestradi noveelementi
tra musicisti, cantanti, percussionisti e
djs. In Italia tutto questo è un po’ il sogno
da inseguire, la meta da raggiungere che
ci stiamo impegnando a ricalcare molto
verosimilmente e con tutta la cura e i mi-
glioramenti possibili.
Cosa provi quando ti trovi dietro alla
consolle e ti esibisci? Quali sensazioni
percepisci da chi fai danzare?
Se devo essere proprio sincera sono io per
prima a farmi prenderedal groovedeimiei
djset e a scatenarmi in consolle. Il fatto di
arricchire i miei set con il canto infatti,
manmano che l’atmosfera si riscalda, non
si limita alle sole performance canore ma
anche auna semprepiùpartecipepresenza
vocale che interagisce con l’audience.
In alcuni casi, come un’evento recente
a Roma, lo stage era molto a ridosso del
pubblico, quindi mi sono trovata anche a
cantare ciò che la gente mi chiedeva o a
stringere la mano ai presenti che si scate-
navano con approvazione.
Quali progetti hai per il prossimo futuro?
Viaggiare, produrre, cantare il più possi-
bile, evolvere in continuazione. Il fatto di
avere un crescente numero di richieste da
parte di terzi come artista e il fatto di far
parte del roster di Ludwig Sound mi alleg-
gerisce molto.
Come trovi lamovida inquestomomen-
todi crisi? Ècambiatoqualcosao lagen-
te continua a spendere per divertirsi?
La movida, quella appunto che si muove
ancora e reagisce allo stress, è tutt’ora viva
e presente. Di crisi si parla di giorno, di
notte si pensa a svagarsi.
D’altronde si deve lavorare per vivere, non
vivere per lavorare. Ho notato comunque
che mai come di recente abbiano preso
piede leseratea tema.Cen’èdi tutte lesalse
e per tutti i target, non solo in stile vintage.
E moltissimi locali addirittura hanno un
calendario settimanale a cadenza fissa, in
cui ogni sera della settimana è dedicata
regolarmente aungenerediversocon tanto
di Dress Code.
Quasi a far pensare che in fondo la gente
abbia bisogno di calarsi in altri panni
sognando tempi differenti e abbia voglia
di avere il potere di trasformare e trasfor-
marsi con le proprie forze e con la propria
fantasia.”
Vivi nel capoluogo lombardo. Cosa ne
pensidellaMilanodabere?Esisteancora?
Milano è divisa in due: da un lato la con-
servatrice che dai cliché non si schioda,
dall’altra la new generation che a Milano
ci arriva per studio o per lavoro, più aperta
alle situazioni non convenzionali e speri-
mentali. A Milano c’è tutto. Penso ci sia
anche un gran bisogno di swing!
◆
MISS PIN UP MODEL
R
OSANTIQUE
È
BALZATA
ALL
’
ONORE
DELLE
CRONACHE
VINCENDO
IL
CONCORSO
M
ISS
P
IN
U
P
AL
R
OMBO
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UONO
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OTOR
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IKE
E
XPO
, S
ALONE
N
AZIONALE
DEL
C
USTOM
DI
M
ONTICHIARI
(BS). “
H
O
PARTECIPATO
AL
CONCORSO QUASI
PER GIOCO
-
SPIEGA
R
OSANTIQUE
-
MANCAVA
UNA
PARTECIPANTE
PER
RAGGIUNGERE
IL NUMERO
SUFFICIENTE
ALLO
SVOLGIMENTO
. I
N
REALTÀ MI
TROVAVO
LÌ
PER
FARE
UN
DJSET
ALLO
STAND
DI
B
IKER
’
S
S
ALOON
. È
STATA
UN
’
ESPERIENZA
IMPREVISTA
IN
CUI
PERÒ
HO OTTENUTO
,
CON
SORPRESA
E
SODDISFAZIONE
,
NUMEROSISSIMI
RISCONTRI
POSITIVI
E
HO
AVUTO
SUCCESSIVAMENTE
LA
POSSIBILITÀ
DI
LAVORARE
SU
SET
FOTOGRAFICI
PROFESSIONALI
PER
LE MAGGIORI
RIVISTE
DI
C
USTOM
ITALIANE
,
SCOPRENDO
DI
AVERE
,
A
DETTA
DEI
FOTOGRAFI
,
OTTIME
DOTI NELLA
POSA
COME
PIN
UP MODEL
!”