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LUGLIO/AGOSTO 2015
LA VOCE DEL WEB
Reason why di scelta
La prima motivazione di scelta della GDO è il prezzo
(68%), molto gradite le promozioni ed i “volantini”,
seguita dalla comodità (56%) declinata sia per possi-
bilità di acquistare cibo biologico mentre si compera
il resto, che per varietà di scelta tra varie marche Bio
(private label in primis) per lo stesso prodotto; il 42%
si reca presso la GDO per acquistare un determinato
prodotto Bio di una precisa marca privata; il 37% per
una generica fiducia nella GDO; il 35% per comperare
un alimentare Bio di una precisa marca industriale
reperibile presso quell’insegna, il 26% per abitudine/
praticità logistica; il 12% per la possibilità di spesa on
line/consegna a domicilio.
Dai pareri intercettati si evince nel 29% dei casi l’inten-
zione di aumentare la quantità di cibo Bio consumato,
nel 68% di mantenere costante l’abitudine e solo nel
3% di diminuire/cessare l’acquisto di alimentari Bio; la
motivazione pressochè totale di questo 3% è economica,
legata cioè alla necessità di ridurre la spesa.
La ripartizione tra giudizi positivi, neutrali e negativi
è decisamente sbilanciata a favore dei primi che rag-
giungono l’82%.
Fatto cento il 5 % dei giudizi espressi dai consumatori
negativisti, lemotivazioni sono quasi equamente riparti-
te: 52% prezzi troppo alti, 48% non sufficiente controllo
da parte degli enti certificatori; il 13 % di consumatori
neutrali di fronte al cibo Bio afferma nella quasi totalità
che non vi è differenza ne’ per l’organismo umano ne’
per il pianeta tra il consumare/produrre cibo Bio e non
Bio. Le motivazione a favore del cibo biologico sono
estremamente dettagliate e possono essere riassunte
in due macro cluster: salutistiche ed ecologiche qua-
si perfettamente equipartite; tra le “altre motivazioni
positive” (4%) spicca col 92% (del 4%) l’opportunità di
provare un nuovo prodotto.
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Conclusioni
Mentre la spesa alimentare si contrae quella per il cibo Bio
continua a crescere, soprattutto nella GDO, dove oltre ai valori
che la stessa presidia storicamente -prezzo, comodità, logistica- i
consumatori valorizzano particolarmente, nel caso dell’alimen-
tare biologico, la qualità delle private label e la reputazione
delle insegne. Le negatività dell’alimentare Bio segnalate dai
consumatori sono il prezzo e la sfiducia nei certificatori (però
con solo l’1,5% ciascuna).
Al concetto di Bio i consumatori associano quelli di sostenibilità,
di filiera corta, di tracciabilità, addirittura di equo solidale: ciò
indica che ci stiamo muovendo verso una rivoluzione culturale.
Tuttavia oggi l’alimentazione bio sostenibile in Italia, rappresenta
ancora solo il 2% di tutto il comparto alimentare a conferma del
fatto che siamo solo all’inizio del cambiamento di paradigma.
S
DONNE
58%
UOMINI
42%
CHI SCRIVE NEL WEB DOMESTICO
DI CIBO BIO




