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LUGLIO/AGOSTO 2015
che si sublima nelle informazioni a “portata di dito”,
anche il layout è stato ripensato rispetto alla concezione
tradizionale; non più un percorso merceologico, ma di
filiera: ortofrutta e vini, carne e pesce, latte e derivati,
cereali e birre, caffè e coloniali. La disposizione è su
tre livelli e si procede dalle materie prime (come frutta,
grano, latte), ai prodotti più trasformati ed elaborati.
Rimane però il dubbio che possa essere disorientante
per consumatori ormai avvezzi al percorso di spesa più
tradizionale. Non è una difficoltà insormontabile, certo,
ma forse varrà la pena riflettere su come comunicare
al meglio la novità, se si vuole esportare il modello in
un sempre più prossimo dopo Expo.
Viaggio digitale nel cibo
Ciascun prodotto venduto nello store si presta a mol-
teplici gradi di approfondimento: dalle caratteristiche
primarie, all’origine delle principali materie prime;
dall’eventuale presenza di allergeni, ai dati nutrizionali;
dall’impatto ambientale, fino alla storia del prodotto.
Il tutto tramite touchpoint di vario tipo. Come i tavoli
interattivi che con un cenno della mano permettono di
visualizzare su un monitor le informazioni aumentate,
oppure come gli scaffali verticali e gli angoli espositivi
digitali, dove, attraverso una tecnologia second screen, il
fornitore può raccontare e promuovere i propri prodotti.
«Una rete di dispositivi efficaci e di immediata fruizione,
realizzati da un team di 10 persone- ci racconta
Ugo
Castellani
, Senior Director Mobility, Avanade Italy –
operativi su tre aree.
La prima squadra si è occupata dell’interazione tramite
i 200 kinect: sensori in grado di riconoscere e indivi-
duare la presenza di un corpo umano e di interpolare
la visione dell’occhio con la gestualità del dito. Il se-
condo team ha lavorato sull’integrazione tra scaffale e
back end, così da aggregare, in cloud, le informazioni
e orientare l’operatività. Il terzo team, infine, ha curato
la gestione del format in modalità rush (i nove mesi
dell’Esposizione Universale).
Le potenzialità dei kinect sono tante e molte anco-
ra inesplorate. In futuro li si potrebbe utilizzare, per
esempio, per analizzare anche il livello emozionale,
l’età e il sesso degli utenti. Oppure per segnalare le
rotture di stock».
Le altre espressioni hi tech
Continuando il percorso tra gli scaffali, è inevitabile
imbattersi in
YuMi
(by
ABB
), il robot, che certo non
manca di presenza scenica. Tecnicamente si definisce
un robot antropomorfo collaborativo, perché riconosce
persone e oggetti.
AVANADE
N
asce a Seattle nell’aprile del 2000, aprendo la sua prima liale
italiana a settembre dello stesso anno. Oggi, a 15 anni di
distanza, vanta una rete di 25.000 professionisti distribuiti in
oltre 20 Paesi. A livello italiano, Avanade conta 700 dipendenti in 6
sedi: Milano, Roma, Firenze, Siena, Cagliari e Torino.
Nata come joint venture tra Accenture e Microsoft, l’azienda unisce
l’eccellenza di entrambe le realtà, ossia le competenze consulenziali di
Accenture e quelle tecnologiche di Microsoft.
Tavoli interattivi e scaffali
verticali
consentono di
visualizzare informazioni
aumentate: in basso
la schermata che
illustra la nuova linea
di vini SenzaTempo
di Riunite&Civ, al suo
debutto nel Future Food
District. Approfondisci su
instoremag.it




