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12

LUGLIO/AGOSTO 2015

p

er la GDO il biennio

2013/2014 è stato a dir

poco drammatico, con

trend negativi sia a li-

vello di volumi (ossia ki-

logrammi, litri, unità di

prodotto movimentati) sia a livello di

fatturati (ossia euro incassati) nonostan-

te uno sforzo - espresso da ogni realtà

distributiva - a sostegno dei volumi di

vendita, in termini di:

• una pressione promozionale cresciuta

costantemente in tutti i canali distributi-

vi: nel 2014 le vendite veicolate tramite un

taglio prezzo hanno rappresentato quasi

il 29% del fatturato totale di Ipermercati,

Supermercati e Libero Servizio Piccolo;

• un’azione calmierativa sui prezzi, tanto

che da maggio 2014 la crescita dei prezzi

nel Largo Consumo Confezionato (LCC)

è diventata negativa, sancendo l’entrata

in deflazione.

E il 2015? L’anno si è aperto all’insegna

del segno positivo con una ripresa del-

le vendite in quasi tutti i formati della

GDO: eppure, dopo un così prolungato

periodo di crisi, parlare di una definitiva

“inversione di tendenza” dei consumi

sembra prematuro.

Questa cautela nell’interpretare gli svi-

luppi futuri, oltre ad essere dovuta alla

mutevolezza del quadro economico ge-

nerale, è anche motivata dal fatto che il

comportamento del consumatore è sem-

pre più imprevedibile e sempre meno

influenzato dalla tradizionale gestione

delle leve del Retailing Mix: in partico-

lare la leva promozionale ha perso parte

della propria capacità di condizionare

la propensione all’acquisto dei clienti;

oggi la filiera deve necessariamente en-

trare in sintonia con un «consumatore

professionista» il cui comportamento è

un mix di infedeltà alla brand ed all’in-

segna, di riduzione del valore medio di

ciascun atto di acquisto, di aumento del

numero di visite presso i punti vendita,

di maggior propensione a comparare

diverse tipologie di offerta (ampliando

la gamma di “punti di contatto” dal ne-

gozio tradizionale all’acquisto via web).

Iper in crisi: si conferma il

modello “Superstore”

Le scelte del consumatore determina-

no chi vince e chi perde sul campo di

battaglia della GDO: ad inizio 2015 gli

Ipermercati sono l’unico formato a regi-

strare trend negativi mentre Superstore

e Drugstore confermano di essere gli

elementi trainanti di un mercato da due

anni in stallo; persino i Supermercati di

piccole e medie dimensioni mostrano

DISTRIBUZIONE

Di Roberto Galasso

Retail Service Account Director

LA FORMULA VIRTUOSA CHE MEGLIO SOPRAVVIVE ALLA CONTRAZIONE DEI CONSUMI È QUELLA DEL

SUPERSTORE, VERSO DI ESSA LE INSEGNE SI SONO ORIENTATE ADOTTANDO SOLUZIONI DIVERSIFICATE

Il Format vincente?

Lo sceglie il cliente

Iper

Superstore

Supermercato* Libero Servizio

Piccolo

Drugstore

-1,2 -1,2

8,1 8,4

1,3

1,7

0,4

1,2

6,1

5,1

Fonte: IRI InfoScan Census® - YTD Febbraio 2015: 8 settimane terminanti il 22 febbraio 2015

1Volumi = Valori a prezzi costanti *Escluso Superstore

L’ANDAMENTO DEI DIVERSI FORMATI

Trend % Valore

Trend % Volume (1)