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LUGLIO/AGOSTO 2015

c

ibodel futuro: la parola d’or-

dine è cambiamento.

È infatti diffusa la consa-

pevolezza che nulla potrà

restare uguale a oggi. E sarà la globa-

lizzazione a permeare le future evolu-

zioni all’insegna di tre macro direttrici:

tecnologia, ambiente, condizionamenti

socio economici.

È questo lo scenario emerso dall’inda-

gine commissionata da

Coop

a

Doxa

e che ha coinvolto i consumatori di 8

Paesi (Italia, Germania, Uk, Usa, India,

Brasile Russia e Cina).

L’obiettivo è capire in quale direzione

si muoveranno scelte, bisogni, esigenze

della domanda.

Ma prima di proiettarsi negli anni avve-

nire, la ricerca scatta un’istantanea sulla

realtà odierna. Ed ecco cosa è emerso.

Oggi le differenze sono veramente tan-

te e iniziano fin dalla preparazione del

pasto, a cui ci si dedica in media 1,3 ore

al giorno, ma con valori nettamente più

alti per Paesi come il Brasile, l’India e

la Russia.

Anche gli italiani non sono da meno e si

distaccano in questo dai vicini europei.

E ciò accade anche per il take away e i

consumi fuori casa che nel Bel Paese

sono decisamente inferiori ai livelli dei

Paesi anglosassoni.

Tra le inclinazioni dei nostri connazio-

nali si registra anche quella verso l’home

made e questo attaccamento alla tradi-

zione li accomuna a cinesi e indiani.

A rendere ancora sensibili le peculiarità

sono spesso i diversi credo religiosi, tan-

to che il 21% del campione ammette di

venire condizionato dalla religione: ed

è qui che il credo vegetariano o vegano

affonda le sue radici tanto da professarsi

tale il 35% del campione.

Eppure si comincia già fin da ora ad

intravedere qualche similitudine tra le

diverse culture gastronomiche.

Emergono, infatti, anche stili alimentari

alternativi e in qualche modo transa-

zionali, come i Foodies (cibo tipico e

di qualità), la dieta ipocalorica (10%), il

credo salutista (10%), quello vegano (8%)

o quello biologico (8%). Nonbasta: anche

la contaminazione di stili comincia ad

affermarsi: se è vero che appena il 22%

del campione (quindi una piccola parte)

dichiara di nonmangiaremai cibo etnico

mentre il 78% afferma di consumarlo

qualche volta/spesso.

L’INDAGINE DOXA

TECNOLOGIA, AMBIENTE, CONDIZIONAMENTI SOCIO ECONOMICI SONO LE TRE MACRO DIRETTRICI

CHE GUIDERANNO IN FUTURO IL CAMBIAMENTO GLOBALE

di Carmela Ignaccolo @carmelaignaccol

Così mangeremo

domani

21%

DEL CAMPIONE AMMETTE CHE LE

PROPRIE SCELTE SONO CONDIZIONATE

DAL CREDO RELIGIOSO