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NOVEMBRE/DICEMBRE 2014
i
millennials “smartphone addi-
cted”, l’integrazione tra canali di
vendita, la supremazia di Ama-
zon che permane, ma comincia
a essere scalfita in alcune aree rilevanti
per i consumatori, l’integrazione con le
informazioni sui clienti per migliorare
l’esperienza d’acquisto nei punti vendita
fisici, l’internet delle cose.
Sono alcuni dei grandi disgregatori del
retail al centro della tre giorni del World
Retail Congress che si è svolto a Parigi
a fine settembre e ha richiamato oltre
1300 delegati da tutto il mondo.
Si è parlato molto di tecnologia, di big
data, di integrazione tra mondo fisico e
mondo digitale. «Internet non è un nuovo
business, ma un nuovo modo di servire
i clienti», è stato detto. Perché alla fine
al centro del retail c’è sempre il cliente,
come catturare la sua attenzione, come
soddisfare le sue richieste. Ognuno poi
declina a modo suo.
Paolo De Cesare, per esempio, Ceo di
Printemps, insegna iconica che ha ap-
pena aperto uno store al Louvre, ha il-
lustrato una strategia incentrata sulle 7E
dell’esperienza Printemps. Il punto di
arrivo è quello di far incontrare il meglio
del digital (lamodernità della tecnologia,
l’efficienza dell’ubiquità, l’informazione
su prezzi, concorrenza, servizi, l’indivi-
dualità dell’offerta e dell’analisi storica
degli acquisti) con il meglio del retail:
l’esperienza fisica e il contatto umano. E
il negoziodiventa sempre più centrale per
proporre il più alto livello di shopping
experience.
Anche un campione della tecnologia co-
me Samsung ha parlato, per bocca del suo
Ceo Chi-Joon Choi, di creare sinergia con
i consumatori attraverso la tecnologia.
«L’internet delle cose - ha affermato - è
un’opportunità per il retail che oggi è
concentrato sul recupero di efficienza a
breve termine sacrificando le connessioni
con i clienti. Non dimentichiamo che il
successo del retail è indispensabile per
Reinventare il retail
DISRUPTORS
DAL WORLD RETAIL CONGRESS I TEMI CENTRALI OGGI PER I RETAILER DI TUTTO IL MONDO
RUOTANO INTORNO ALL’INTEGRAZIONE TRA MONDO FISICO E DIGITALE, METTONO IN DISCUSSIONE
LA GESTIONE DELLA SUPPLY CHAIN E FANNO PERNO SULLA CONOSCENZA DEL CONSUMATORE
E SULLA COSTANTE INTERAZIONE CON LUI
di Fabrizio Gomarasca @gomafab
44%
DELLE VENDITE NEL 2016 SARANNO INFLUENZATE
DALLE CONNESSIONI NEL PUNTO VENDITA
E DALL’INTERATTIVITÀ




