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14

NOVEMBRE/DICEMBRE 2014

ITINERARI

s

i è conclusa positivamente la travagliata

trattativalungol’asseRoma

-Bruxelles:la

Leggedistabilità2015,correttaaseguito

dello scambio tra il ministro Padoan ed

il vice presidente della Commissione Katainen, ha

incassato nelle scorse settimane il “via libera” eu-

ropeo, seppure alcune delle misure previste siano

state significativamente depotenziate.

Il cambio di impostazione rispetto al passato è

certamente l’elemento più rilevante dei recenti ne-

goziati, a partire dal rinvio del pareggio strutturale

di bilancio dal 2015 al 2017.

Ha prevalso una linea più morbida sulla quale

ha pesato favorevolmente lo scambio tra minore

rigore fiscale, da una parte, e le riforme strutturali

a cui il Governo si è dedicato a partire dal suo

insediamento, dall’altra, a partire da quella relativa

al mercato del lavoro (il “Jobs Act”).

In chiave europea ed in termini di equilibri politici,

il benestare della Commissione va a suggellare

l’intesa Roma-Parigi: come l’Italia, anche la Francia

di Hollande ha infatti richiesto ed ottenuto il me-

desimo trattamento riconosciuto al nostro Paese

per quel che riguarda la deviazione dagli obiettivi

di finanza pubblica.

La crescita negativa e l’inflazione vicina allo zero

rappresentano quelle “circostanze eccezionali” a

cui l’esecutivo si è appellato per legittimare una

manovra di carattere espansivo.

Appare di qualche utilità rimarcare che la Legge

di stabilità si è innestata in uno scenario macro-

economico che nella seconda metà dell’anno ha

sperimentato un forte deterioramento rispetto alle

previsioni. In generale l’economia italiana nel 2014

ha ampiamente deluso le aspettative: lo smorzarsi

delle tensioni sui mercati finanziari, unitamente

all’allentamento della stretta fiscale, avevano fatto

presumere almeno un assestamento.

Per contro, l’evoluzione degli indicatori congiun-

turali nel corso degli ultimi mesi (produzione

industriale, andamento dell’export del settore

manifatturiero, clima di fiducia di famiglie e im-

prese) solleva più di qualche interrogativo sulle

reali prospettive per l’anno a venire.Stimolare la

crescita, in contrapposizione ai vincoli stringenti

impostidall’austerità:èdunquesuquesteambiziose

basi che si sta muovendo la politica economica del

Governo. Lo snodo cruciale della Legge di stabilità

riguarda il tentativo di allentare la pressione fiscale

per attivare consumi ed investimenti.

La riduzione delle tasse passa attraverso un pac-

chetto coordinato di misure: la conferma del bo-

nus degli 80 euro, intervento che in realtà è stato

contabilizzato come maggiore spesa (per circa 10

miliardi di euro), il taglio dell’Irap a carico delle

imprese, la sforbiciata ai Ministeri e la decontri-

buzione sui nuovi assunti con contratto a tempo

indeterminato a valere sull’anno 2015.

Operanonellamedesimadirezioneanchel’anticipo

del Tfr in busta paga per i dipendenti e lo sposta-

mento del carico fiscale dal lavoro alle rendite, con

l’incremento della tassazione dal 20% al 26% intro-

dotto già dallo scorso mese di luglio sui principali

strumenti finanziari (azioni, obbligazioni, fondi di

investimento).

Cercasi crescita

disperatamente

MA, AD OGGI, UNA STIMA DEGLI EFFETTI DELLA MANOVRA

SUI CONSUMI DELLE FAMIGLIE APPARE ALQUANTO INCERTA

di Fulvio Bersanetti, REF Ricerche

@REFRicerche

I CONSUMI DELLE FAMIGLIE STENTANO A RIPARTIRE

VARIAZIONI % TENDENZIALE

2012

2013

2014*

- 3,9

Fonte: REF Ricerche su dati Istat *Previsioni

Consumi alimentari

Consumi delle famiglie

- 2,5

- 2,6

- 0,4

0,0

- 3,5