Il piatto simbolo della dodicesima edizione di Identità Golose è una creazione di Cristina Bowermann
(Glass Hostaria, Roma). Si chiama To Bee or not to Bee: una porzione di trippa che ricorda l’alveare delle api.
Foto Brambilla-Serrani
QI NEWS
APR. MAG. 2016
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La forza della libertà di Identità Golose
mente Marchi, sostenuto da
Carlo Cracco (che non a caso
ha scelto di omaggiare l’Eno-
teca Pinchiorri con una dop-
pia ricetta di piccione, quella
tradizionale e quella rivisita-
ta), chiunque può essere un
giorno vegetariano e il giorno
dopo gustarsi una fiorentina.
La libertà, quindi, non vista
solo come una rivalsa dell’io
sugli altri, ma anzi, se c’è un filo
rossochelegaleultimeedizio-
ni di Identità Golose, è quello
della libertà come assunzione
di responsabilità da parte del-
lo chef nei confronti dei propri
clienti ai quali offrire un’espe-
rienza allo stesso tempo prag-
L
a forza della libertà è sta-
to il tema scelto per l’ul-
tima edizione di Identità
Golose (la dodicesima): libertà
come leva per sviluppare la
creatività degli chef, ma anche
libertà come rappresentazio-
nedellaforzadell’innovazione,
hadettoPaoloMarchi, artefice
dei contenuti di Identità Golo-
se che si sta trasformando da
evento nato sull’onda dei con-
gressi gastronomici spagnoli
a momento di elaborazione
culturale e rampa di lancio in
continuo divenire di nuove
idee, nuovi concetti. Insom-
ma luogo nel quale nascono
e prendono forma i temi di
evoluzione della professione
di chef e anche di ristoratore.
L’arena di Identità Golose è
l’ideale contraltare - nella ri-
vendicazione della libertà di
fare, di creare, di sperimentare
- contro i diktat di tutte le for-
me di integralismo, da quello
religioso a quello alimentare.
Come ha ricordato giusta-
Carlo Cracco con Annie Féolde di Enoteca Pinchiorri
Foto Brambilla-Serrani




