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OTT. NOV. 2015

21

riberica - le principali aziende che

operano sul mercato ittico hanno

tutte le certificazioni di qualità e

rispondono alle richieste in modo

più flessibile e puntuale: basti ve-

dere alla quantità minima unitaria

con la quale approcciamo il mercato

italiano. Se fino a pochi anni fa i

nostri prodotti ittici erano venduti

in colli da 10 chilogrammi, oggi

arriviamo anche a 3 chilogrammi,

per un mercato che si è fatto più

frazionato, più specializzato e più

competitivo».

GLI ATOUT DEL SURGELATO.

Concorda con questa visione Luca

Panzarasa di Mitabc, agenzia di in-

termediazione che si occupa di sur-

gelato proveniente da tutto il mondo

e fornitrice di Cooperativa Italiana

Catering: «Il mercato internazionale

del pescato si è fatto più selettivo

in questi ultimi anni, con nuovi

operatori che sono sorti nei paesi

emergenti e con un calo della mate-

ria prima disponibile che è sotto gli

occhi di tutti. Ovvio che società con

una professionalità consolidata nel

tempo riescono a garantire qualità e

aspetti importanti come la rintrac-

ciabilità delle partite, per esempio,

a tutto vantaggio della sicurezza dei

consumatori. Per quanto riguarda

l’Italia, vediamo un incremento forte

delle vendite di surgelato in tutte

le sue articolazioni e prodotti, per

soddisfare una domanda in crescita.

Il surgelato dalla sua parte ha un

prezzo più accettabile e permette

di avere forti garanzie da un punto

di vista della qualità e della prove-

nienza del pesce».

Cresce il consumo mondiale di prodotti ittici. La

produzione ittica globale è stimata intorno a 160

milioni di tonnellate e il consumo, secondo dati

Fao, è cresciuto in maniera costante del 3,2% dal

1950 ad oggi, pur in presenza di un corrispondente

incremento della popolazione, anno su anno, di circa

la metà, dell’1,6%. Oggi ogni abitante del pianeta

consuma 19,2 chilogrammi/anno, valore in continua

crescita con un trend che gli esperti prevedono

possa continuare a lungo. E se l’impoverimento

delle risorse ittiche presenti in mari ed oceani

prosegue inesorabilmente, e le catture sono stabili

da qualche anno intorno ai 92 milioni di tonnellate, è

l’acquacoltura che fa da locomotiva all’intero settore

su scala planetaria, visto che cresce di circa l’8%

l’anno e ha raggiunto quota 67 milioni di tonnellate.

Di questi, il 62% è di produzione cinese, mentre

con il 36% dell’importazione globale di pescato,

per un controvalore superiore ai 47 miliardi di euro

complessivi, è l’Europa il primo mercato a livello

mondiale per i prodotti ittici.

I numeri del

mercato mondiale

nelle foto in queste pagine, alcuni momenti di lavoro da Pesce Baracca