APR. MAG. 2015
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Quali sonogli ovoprodotti piùuti-
lizzati? E quali le garanzie quali-
tative per gli utilizzatori?
L’ovoprodotto più utilizzato nella ri-
storazione è il misto d’uovo ovvero
l’uovo intero pastorizzato, perché
viene impiegato nellamaggior parte
delle ricette di base come omelet-
te, frittate, carbonara e desserts. Gli
utilizzatori degli ovoprodotti hanno
garanzie di un prodotto sicuro e “co-
stante”, sia in termini di ripetibilità
delle ricette sia per quanto riguarda
le caratteristiche nutrizionali.
Infine, come cambiano le modali-
tà di lavorazione se si utilizzano
uova fresche o ovoprodotti (ad
esempio nella preparazione del-
la pasta fresca o nei dessert)?
Le modalità di lavorazione con le
uova fresche e con gli ovoprodotti
sono sostanzialmente lemedesime,
vi è solo la necessità di bilanciare le
ricette trasformando il numero di
uova in grammi di prodotto.
IN DISPENSA
Eurovo,
sessant’anni di
esperienza
Dalle uova sgusciate a mano a
dieci milioni di galline. In sintesi
è questo il percorso del Gruppo
Eurovo, fondato da Rainieri
Lionello che quasi sessant’anni fa
a Codevigo (Pd) ha iniziato la sua
attività di piccolo imprenditore
acquistando le uova dai contadini.
Poi, dopo averle sgusciate, rivendeva gli ovoprodotti congelati a
pasticcerie e pastifici.
Un lavoro duro, che cambia completamente quando nel ‘65 entra
in azienda la prima macchina sgusciatrice. Negli anni ‘70 viene
inaugurato il primo stabilimento industriale a Santa Maria in Fabriago
(Ra); negli anni ’80 apre lo stabilimento di Occhiobello (Ro) e durante i
’90 quello di Mordano (Bo).
Il Gruppo Eurovo, è leader in Italia ed Europa, ha visto entrare in
azienda la seconda generazione della famiglia con i figli Ireno e Siro
e i nipoti Silvia, direttore servizi, e Federico, direttore commerciale e
marketing del Gruppo
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La carta d’identità dell’uovo
A garanzia della sicurezza alimentare dal 2004 le uova prodotte in
Europa devono riportare sul guscio un codice di tracciabilità, che
fornisce importanti informazioni relative al metodo di produzione e
alla provenienza. Una specie di “carta di identità” che consente di
identificare il tipo di allevamento (1 per biologico, 2 se all’aperto,
3 se a terra , 4 se in gabbia), la nazione di produzione, il codice
numerico cui corrisponde il comune dell’allevamento, seguito
dalla sigla della provincia di appartenenza e dal codice numerico
assegnato dall’autorità sanitaria locale a ogni allevamento.




