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APR. MAG. 2015

31

(tranne per la tipologia in olio) che

deve provvedere alla dissalazione e

poi all’utilizzo in base propria ricetta.

Oltre a queste referenze, abbiamo il

merluzzo frescoda porzione e le varie

tipologie di baccalà surgelato (filetti,

tranci epastellato). Oggi il consumo si

è spostato dalle tradizionali tipologie

secche a quelle surgelate, molto più

semplici e rapide nell’utilizzo».

Ma come può regolarsi il ristoratore

per scegliere un buon prodotto? «Per

quanto riguarda le tipologie secche

- prosegue Zanobi - il Gaspé deve

essere di ultima produzione (non

vecchio) quindi con colore giallo

chiaro non tendente allo scuro e

soprattutto di buon spessore. Il fi-

lettone norvegese deve presentare

buon spessore e colore bianco. Per

quanto riguarda le tipologie surge-

late bisogna fare una distinzione

tra baccalà, che è quello che viene

prodotto tramite salatura tradizio-

nale in acqua e sale dal fresco, e

merluzzo che viene invece infiltrato

con soluzioni saline. Nel merluzzo la

qualità dipende da come è effettuata

la lavorazione, se dal fresco e poi sur-

gelato o con doppia congelazione.

In quest’ultima tipologia il prodotto

è mandato surgelato in Paesi dove

costa meno la filettatura, qui viene

scongelato, lavorato e ricongelato,

dando vita ad un prodotto di qualità

sicuramente inferiore».

Corrado Riccio di Meridionale Cate-

ring Service, la cui azienda è attiva

in Campania, ben conosce le parti-

colari esigenze della sua clientela.

E spiega: «In Campania le zone di

maggiore cultura del baccalà (lo

stoccafisso è poco richiesto) sono

quelle del nolano e della zona inter-

na vesuviana. In generale abbiamo

notato un buon interesse verso que-

sto prodotto, tanto che parecchi cuo-

chi stanno introducendolo in carta,

anche se sono situati in zone in cui

non c’è una vera e propria tradizione

di prodotto. Così dove è radicata la

cultura del baccalà, i cuochi preferi-

scono lavorarlo da sé, a partire dalla

dissalatura. I professionisti che inve-

ce lo stanno “scoprendo” ora prefe-

riscono un prodotto di servizio, già

rinvenuto da aziende specializzate

e confezionato in atmosfera modi-

ficata. Oppure puntano al merluzzo

“punta di sale” ovvero leggermente

salato, tagliato in filettoni e surge-

lato. Insomma, la ristorazione ha la

possibilità di scegliere, anche se in

linea di massima il più richiesto è

proprio il baccalà dissalato».

Formasal Srl

S.S. Cassia Nord Km 86,00

01100 Viterbo (VT)

Tel. 0761/251349

Area servita:

province di Viterbo,

Roma, Terni, Perugia e Grosseto sud.

Dipendenti:

50 dipendenti e 16 agenti

Giro d’affari:

oltre i 16.000.000

Gamma:

l’azienda nasce dal settore formaggi e salumi e

attraverso un costante percorso di specializzazione è in

grado di fornire di tutto alla ristorazione, dalle attrezzature

e arredi (compreso il disegno iniziale e l’assistenza con

personale interno) a piatti, bicchieri, pentolame, prodotti

freschi e conservati, per un totale di circa 15mila referenze.

Roberto Zanobi

©Matteo Valle

Meridionale Catering Service Srl

Via Vicinale Cupa San Severino,

3 - 80143 Napoli

Area servita:

Napoli, Avellino,

Caserta

Dipendenti:

18 + 8 venditori

Giro d’affari:

circa 7 milioni di

euro

Specializzazione:

prodotti alimentari per

ristorazione, paninoteche, pub, pizzerie

Corrado Riccio

Nella pagina a sinistra, una fase di

preparazione del baccalà e, in basso,

esemplari di stoccafisso. In questa

pagina, filetti di merluzzo pronti per la

salatura e un trancio di baccalà dissalato