APR. MAG. 2013
6
QI news
Maggio, tempo di Tares
Articolo 62, c’è tanta confusione sotto il cielo
RISTORANTI,
TRATTORIE, PIZZERIE
200 MQ
Regime tariffario:
TARSU
Tributo annuo: 698,00 Euro
Imposte: 104,70 Euro
Spesa annua tutto compreso:
802,70 Euro
Regime tariffario: RES
(TIA+QS)
Quota Fissa: 2.324,40 Euro
Quota variabile: 1.740,80 Euro
Imposte: 609,78 Euro
QS: 60 Euro
Spesa annua tutto compreso:
4.734,98 Euro
S
u una cosa tutti gli os-
servatori e gli operatori
concordano: maggio sarà
un mese difficile per le imprese
a causa del pagamento della Ta-
res, l’imposta sui servizi e i rifiuti
che sostituisce e unifica imposte
precedenti (Tarsu, Tia).
Nel momento in cui scriviamo
sembrerebbe che il Governo ab-
bia deciso di rimandare a dicem-
bre l’addizionale per i servizi in-
divisibli, mentre si pagherebbe a
maggio la quota relativa ai rifiuti.
La Tares, introdotta dal decreto
Salva Italia del dicembre 2011
è un tributo basato su logiche
tariffarie (quindi con un vincolo
di copertura integrale dei costi
operativi e di investimento del
servizio) che dovrebbe finanzia-
re non solo il servizio di igiene
urbana ma anche i costi indivisi-
bili dei Comuni. Si dovrebbe trat-
tare, in linea generale, dei servizi
di polizia locale, dell’anagrafe,
dell’illuminazione pubblica, della
manutenzione del verde pubbli-
co e del rifacimento del manto
stradale, con una maggiorazio-
ne sull’aliquota della Tares a co-
pertura del servizio di gestione
dei rifiuti pari a 30 centesimi di
euro a metro quadro, elevabili
sino a 40 centesimi con delibera
del Consiglio Comunale. Per le
imprese, che negli ultimi dieci
anni hanno subito un aggravio
del 6%, si tratta, in particolare per
i pubblici esercizi di un inaspri-
mento significativo.
Nello specifico, come si rileva
nella tabella esemplificativa rica-
vata da uno studio di Confcom-
mercio, per un ristorante-pizzeria
di 200 mq la spesa complessiva
viene moltiplicata per quasi sei
volte. Questo avviene perché
il meccanismo dell’imposta si
basa in misura rilevante sulla su-
perficie del locale. Per cui si veri-
fica una sproporzione tra due ri-
storanti con lo stesso numero di
coperti ma con superfici diverse.
Con implicazioni che il legisla-
tore certo non ha considerato,
è il comento dell’Ufficio studi
della Federazione dei Pubblici
esercizi .
Questa nuova situazione po-
trebbe avere implicazioni per-
sino sul sistema competitivo
nel mercato della ristorazione. È
evidente, infatti, che l’utilizzo di
maggiori spazi non corrisponde
necessariamente ad una mag-
giore capacità di produzione di
rifiuti e neppure di fatturato ma,
in diversi casi, è la condizione
necessaria per garantire più
elevati standard di servizio.
È
stata pubblicata sulla
Gazzetta Ufficiale (n. 58
del 9 marzo 2013) la deli-
bera dell’Autorità Garante della
concorrenza e del mercato ri-
guardante il“Regolamento sulle
procedure istruttorie in materia
di disciplina delle relazioni com-
merciali concernenti la cessione
di prodotti agricoli e alimentari”.
In altri termi con questa delibera
l’art. 62 del decreto Cresci Italia
del gennaio scorso, diventato
legge a marzo (legge 24 marzo
2012, n. 27), dopo la pubblica-
zione a novembre del decreto
di attuazione, completa il suo
iter legislativo-regolamentare.
È questo infatti il capitolo con-
clusivo che regolamenta le
procedure di controllo da parte
dell’Antitrust, l’organismo incari-
cato di effettuare i controlli.
Un regolamento che ha lasciato
molti operatori perplessi perché
affida all’Antitrust un potere
discrezionale nell’avviare pro-
cedure di controllo riguardanti
il rispetto delle norme stabilite
dall’articolo 62.
Tuttavia il cammino dell’applica-
zione dell’articolo 62 non sem-
bra ancora concluso.
È di questi giorni la notizia di un
parere contrastante del Ministe-
ro dello Sviluppo, che comun-
que attualmente non altera il
quadro normativo specifico
attuale.