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DIC. GEN. 2018

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rischio però c’è il nostro sistema delle

produzioni territoriali, ma anche la

stagionatura dei salumi che necessita

dicondizioniditemperaturaeumidità

che non possono essere ricreate arti-

ficialmente”. Ma le produzioni sono

minacciate soprattutto dagli eventi

estremi: gelate, siccitàeprecipitazioni

di intensità eccezionale che causano

inondazioni e allagamenti.

Poi c’è la questione dei prezzi, au-

mentati a partire dall’ortofrutta (a

ottobre Istat ha rilevato un +12,1%

per i vegetali e +4,7% per la frutta).

“Attenzione alle speculazioni però.

Nel dubbio si può fare riferimento

all’Osservatorio prezzi del Ministero

dello Sviluppo Economico”.

Cambierà il menu al ristorante nei

prossimi anni? “Sì ma non solo per i

cambiamenti climatici; cambiano le

esigenze, avanza il vegetarianesimo,

ed entrano nuove culture gastrono-

miche. Va detto che il gusto italiano

ha radici profonde, da noi sarà un

processo lentissimo”.

STAGIONALITÀ INNANZI TUTTO

“Ormai il nostro lavoro non può

prescindere dalle tematiche ambien-

tali, lavoriamo con i prodotti della

natura che sono legati a doppio filo

al clima in una agricoltura tradi-

zionale come l’italiana - dice

Pier

Giorgio Parini

, chef romagnolo

appartenente all’associazione Chic

Charming Italian Chef nata proprio

per portare i temi della sostenibilità

in cucina -. Le eccellenze ci sono

e vanno preservate perché fanno

parte della nostra storia, ma in fu-

turo vedo un’agricoltura intensiva,

AUTUNNO NERO PER IL MADE IN ITALY

PRODUZIONE

CALO

Olio di oliva

320 milioni di chili

-11%

Vino

40 milioni di ettolitri

– 26%

Mele

1,76 miliardi di chili

– 23%

Miele

10 milioni di chili

– 50%

Tartufi e funghi

al minimo storico

Fonte: Elaborazioni Coldiretti

Pier Giorgio Parini