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LUGLIO/AGOSTO 2015
PET CARE
2014 ha raccolto circa 22mila euro in
favore del Servizio addestramento cani
guida del Lions Club di Limbiate (MI) e
che verrà replicata anche quest’anno».
La formula del franchising
La distribuzione attiva nel comparto del
pet care non si affida tuttavia alla sola ge-
stione diretta dei negozi. Anche la formu-
la del franchising sta infatti riscuotendo
risultati positivi. È il caso di
Zooplanet
,
insegna fondata nel 1996 per iniziativa
della famiglia Vanzetto, già alla guida
di un gruppo attivo fin dagli anni ’80
nella produzione e commercializzazione
di alimenti per la zootecnia.
«Nel 1996 fu inaugurato il primo punto di
vendita - racconta l’amministratore dele-
gato,
Marco Vanzetto
- al quale in pochi
anni se ne affiancano altri cinque, tutti
situati all’interno di centri commerciali.
Questi primi negozi furono aperti diretta-
mente dall’azienda che successivamente li
affidò ad affiliati, dando così vita al pas-
saggio fra la gestione diretta e quella in
franchising. Una soluzione, quest’ultima,
di cui furono subito colti i valori aggiunti:
fu infatti evidente che la presenza di un
imprenditore poteva assicurare all’attivi-
tà maggiore propensione allo sviluppo,
maggiore supporto alla clientela, migliore
gestionedegli animali. Senza contare l’otti-
mizzazionedei costi».Edaqui l’espansione
del modello.
«Oggi l’insegna si articola su 50 punti di vendita, con-
centrati nelle principali regioni del Nord Italia - racconta
Capponi -. Il piano per il 2015 prevede però l’apertura
di ulteriori 10 nuovi negozi così da proseguire il nostro
progetto di espansione concentrandoci principalmente
nelle regioni in cui siamo già presenti con l’obiettivo
dichiarato di rafforzare la nostra capillarità.
Al contempo però guardiamo anche a Regioni meno
presidiate, ma potenzialmente interessanti».
A sostenere la catena in questo percorso, i suoi cinque
principali punti di forza. «Il primo - afferma Capponi - è
rappresentato dal layout dei negozi della nostra rete,
pensato per essere facilmente percorribile e offrire un’e-
sperienza di acquisto comoda, immediata e autonoma.
Il secondo elemento riguarda invece l’assortimento che
comprende circa 8.000 articoli, di cui 6.000 referenze
premium e super-premium e 2.000 marchi esclusivi
Maxi Zoo.
Il terzo rimanda poi all’ambito formativo, presidiato
attraverso un’Accademia rivolta a tutti i dipendenti che
eroga ogni anno più di 6.000 ore di corsi in aula ed
altrettante di e-learning. Nonmeno importante il quarto
elemento dato dalla partnership esclusiva con PetPro,
esperto in servizi professionali di petcare, che ogni
anno gestisce presso i punti di vendita Maxi Zoo circa
1.000 eventi e fornisce più di 2.500 consulenze, il tutto
in modo completamente gratuito per i clienti. Infine, il
quinto fattore, ovvero la charity. Maxi Zoo promuove
infatti una serie di iniziative che comprendono il sup-
porto costante a circa 150 associazioni locali legate al
territorio e attività speciali di più ampio respiro la cui
punta di diamante è l’attività “Dai una zampa” che nel
«È
politica del Gruppo
Fressnapf mantenere il
suo nome originale, che in
tedesco signi ca “ciotola dell’animale
domestico”, solo nei Paesi di lingua
germanica - spiega Stefano Capponi,
marketing manager di Maxi Zoo Italia
-. In tutti gli altri, come l’Italia, ma
anche il Belgio, la Francia, l’Irlanda,
la Polonia, l’Ungheria e la Danimarca,
pur conservando il medesimo logo,
il marchio vero e proprio scritto sulla
ciotola è diventato Maxi Zoo».
DA FRESSNAPF A MAXI ZOO,
LE RAGIONI DEL CAMBIO DI NOME
Il primo negozio ad
insegna Zooplanet fu
inaugurato nell’ormai
lontano 1996




