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MARZO/APRILE 2015

tanto è bastato, infatti, per far schizza-

re verso l’alto la fiducia delle famiglie,

tornata sui livelli massimi dal 2010.

Che il fenomeno di stazionamento

dell’inflazione in campo negativo sia

eccezionale e transitorio è confermato

dall’andamento del gap tra l’inflazione

complessiva e quella di fondo, ovvero

quella misura di inflazione che tiene

conto solo delle componenti più stabili

della spesa. In altre parole, escluden-

do energia, frutta e verdura, voci che

tipicamente risentono di oscillazioni

frequenti e stagionali, l’inflazione nel

nostro Paese è tornata ad accelerare: una

risalita che non si verificava da circa un

anno e mezzo.

Inflazione:

recupero possibile

Nello scenario attuale vi sono tutte le

premesse affinchè si concretizzi un re-

cupero dell’inflazione nella seconda

metà del 2015. Sul fronte interno, un

sostegno ai prezzi dovrebbe giungere dal

rafforzamento del ciclo dei consumi, che

trova fondamento nei provvedimenti di

politica economica adottati dal Governo

ed in particolare nelle maggiori risorse

che la Legge di stabilità ha destinato a

sostegno delle fasce di reddito più basse,

in favore di coloro che, confrontandosi

con vincoli stringenti di bilancio, con-

sumano di più e risparmiano di meno.

Sotto questo punto di vista già il 2014

si è chiuso con una domanda interna in

crescita di circamezzo punto percentua-

le ed anche le prime informazioni sul

nuovo anno sembrano orientate al con-

solidamento di tale fenomeno (a gennaio

2015, ad esempio, le immatricolazioni

di auto nuove hanno fatto segnare un

progresso a due cifre, la performance

migliore dal 2010).

Nel più ampio quadro internazionale,

i benefici dovrebbero giungere da un

possibile rilanciodell’attività economica.

Nelle ultime settimane è infatti giun-

ta la tanto attesa svolta nella politica

della Banca Centrale Europea con il

dispiegamento di quello che la stampa

internazionale ha definito come “bazo-

oka di Draghi” (Quantative Easing): il

programma di espansione della base

monetaria, attivo dal mese di marzo,

prevede una massiccia iniezione di li-

quidità sui mercati per un ammontare

pari a circa 60 miliardi di euro al mese

sino a settembre 2016. Le ripercussioni

sui mercati finanziari sono state im-

mediate, ma anche nel medio termine

è assai probabile che la sopraggiunta

disponibilità di moneta contribuisca a

sostenere i prezzi delle attività, con ef-

fetti indiretti sui mercati finali dei beni.

La ripresa dovrebbe poi passare da un

rilancio importante degli investimenti

delle imprese: in questo senso potrebbe

essere determinante il contributo offer-

to dal “piano Juncker”, un programma

europeo di investimenti strategici per il

triennio 2015-2017 nell’ambito del quale

il nostroPaese impegnerà circa 40miliar-

di di euro per finanziare infrastrutture

nei servizi pubblici (energia, trasporti,

acqua e rifiuti), settori ad elevata in-

tensità di lavoro, quindi con possibili

effetti anche sull’occupazione. Secon-

do le stime il 2015 dovrebbe chiudersi

con un valore di inflazione di segno

positivo. Moderatamente positivo, non

molto di più di qualche decimo di pun-

to percentuale: la discesa della compo-

nente energetica sarà bilanciata da un

avanzamento (minimo) dei prezzi dei

generi alimentari e dei servizi privati

e da una progressione (in questo caso

sostenuta) per i prezzi amministrati e

le tariffe pubbliche, soprattutto quelle

di competenza degli enti locali.Un’in-

flazione all’insegna dello zero virgola

che tra concorrenza dell’ecommerce e

comportamenti di consumo votati alla

prudenza potrebbe accompagnare il no-

stro Paese per molto tempo ancora.

S

FULVIO BERSANETTI

economista di REF Ricerche, si occupa di analisi microeconomica

dell’inflazione, dei consumi, del sistema distributivo e delle politiche tariffarie.

Consulente di Unioncamere per l’Osservatorio Prezzi

e Mercati.

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VARIAZIONI % TENDENZIALI

Fonte: REF Ricerche su dati Istat (NIC)