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MARZO/APRILE 2015

degli attori coinvolti trae un vantaggio

economico?”. Abbiamo girato la domanda

a

Marta Maineri

, fondatrice di Collabo-

riamo.org: “La portata innovativa della

sharing economy non sta nella presenza

o meno di profitto, ma nello sviluppo di

logiche collaborative.

Si tratta di un modello dai confini mute-

voli, interessante perché invita i cittadini

a rapportarsi al consumo inmodo inedito.

Ognuno mette in gioco quel che può ed

è così in grado di offrire al consumatore

un’esperienza personalizzata. Questa è

la vera rivoluzione”.

Inevitabile domandarsi quali possano

essere le conseguenze per i settori, le

corporazioni, le lobby ma anche le sin-

gole aziende che intendono continuare a

gestirsi inmodo tradizionale: già nel 2014

Airbnb aveva a disposizione più camere e appartamenti

che tutto il comparto alberghiero mondiale. E in previ-

sione di Expo 2015, gli affittuari stanno facendo affari

d’oro con chi ha già espresso il proprio malcontento

per l’aumento indiscriminato delle tariffe alberghiere.

La strada pare segnata: cambiare o scomparire.

La sfida di Leroy Merlin

Sarà stato per quell’avere nel Dna il “fai da te”. O per

un’innata propensione del management a osare. Sta

di fatto che la prima catena della grande distribuzione

specializzata ad applicare una strategia di sharing eco-

nomy è stata

Leroy Merlin

, leader nel settore bricolage

con 46 punti vendita e 6 mila dipendenti, parte del

gruppo francese

Adeo

che nel 2013 ha fatturato 16,3

miliardi di euro.

Dritti al punto, i manager hanno chiesto di seguire un

corso intensivo di sharing economy, perché l’azienda

smettesse di essere percepita come un’estranea da un

consumatore a cui viene data la possibilità di esserne

parte. È la nascita della società del “Co”, dove Co sta

per costruzione, comunità e compartecipazione: al cen-

tro, i laboratori per ridisegnare in ottica collaborativa

i servizi e i processi aziendali.

LA PORTATA INNOVATIVA DELLA SHARING

ECONOMY NON STA NELLA PRESENZA O

MENO DI PROFITTO, MA NELLO SVILUPPO

DI LOGICHE COLLABORATIVE

13%

GLI ITALIANI CHE ALMENO

UNA VOLTA HANNO

UTILIZZATO UN SERVIZIO

DI SHARING

10%

È INTERESSATO A

UTILIZZARE UN SERVIZIO

DI SHARING

59%

DEGLI ITALIANI CONOSCE

IL FENOMENO DELLO

SHARING