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GENNAIO/FEBBRAIO 2015

n

el 2014 gli indicatori ma-

croeconomici hanno con-

fermato la difficoltà di

ripresa del nostro paese

influenzandonotevolmente l’andamento

del Largo Consumo Confezionato: come

nel 2013, il comparto ha registrato volu-

mi in calo dello 0,7% (dato aggiornato

all’anno terminante a Novembre 2014)

ed ha confermato per il secondo anno

consecutivo anche un calo dei fatturati

dello 0,7% (canale Iper+Super+LSP).

La crisi della domanda, diretta conse-

guenza delle difficoltà degli italiani a far

quadrare il bilancio famigliare, continua

ad avere un impatto sui consumi deter-

minando un consolidamento dei nuovi

comportamenti di acquisto, sempre più

orientati ad una spasmodica ricerca di

convenienza.

Convenienza ricercata tramite una ridu-

zione complessiva del valore del carrel-

lo e quasi sempre ottenuta attraverso

l’incremento dei prodotti acquistati in

promozione.

In questo contesto, il settore Bevande è

stato anche penalizzato da una stagione

estiva ancor meno favorevole rispetto a

quella dello scorso anno dal punto di

vista climatico: dopo un inizio decisa-

mente positivo dal punto di vista delle

temperature medie, i mesi di Luglio e

Agosto sono stati molto più piovosi emiti

rispetto agli anni passati. Dopo un dato

positivo registrato adottobre (ancora una

volta inparte determinato dalle bizzarrie

climatiche) questi prodotti hanno subito

nuovamente un calo a novembre.

Per tutto il 2014 il dato di inflazione per

il comparto delle bevande è risultato in

controtendenza rispetto agli andamenti

degli altri reparti: motivazioni fiscali (i

due aumenti delle accise equelloprevisto

per questo Gennaio 2015) hanno colpito

in modo particolare i produttori di Birra

e hanno guidato una risalita dei prezzi

di oltre l’1%.

All’interno del macrocomparto delle be-

vande, in un contesto di tale difficoltà

dei consumi, si sono salvati i volumi

dell’Acqua Minerale (+1.3%) e degli

Champagne e Spumanti (+4.0%) mentre

tutte le altre categorie segnano trend a

volume negativi.

LaBirra, particolarmente coinvolta dall’i-

nasprimento fiscale e particolarmente

sensibile alle variazione di temperature

ha avuto una performance leggermente

negativa (-0.2%).

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