43
GENNAIO/FEBBRAIO 2015
Oggi, tuttavia, la stessa guarda al futuro in termini
audaci e anticipatori, chiaramente percepibili dalla
creatività delle nuove soluzioni e anche dall’estetica
raffinata che caratterizza ogni nuova apertura. Si
ripete così una storia ben conosciuta.
Iniziando da unmercato apparentementemeno “nobile”
per la marketing community industriale (ma in realtà
molto più complesso): l’ortofrutta, l’allargamento assor-
timentale alle diverse tipologie di grocery è risultato
progressivamente e sinergicamente più agevole.
Se, infatti, la vendita di prodotti di marca confezionati
implica grande maestria logistica e forza muscolare
nella contrattazione del prezzo, l’ambito del prodot-
to fresco, sovente lavorato “from scratch”nel punto di
vendita, è ben altra cosa. Contrariamente alle visioni
meccaniciste degli anni ‘50-’70, il mondo non è evoluto
verso l’espansione dei prodotti alimentari confezionati
e conservati, ma ha segnato, grazie a progressi tecno-
logici e commerciali paralleli, seppur meno evidenti,
un ritorno al prodotto fresco e sfuso.
Questa è stata la chiave dell’imprevisto successo degli
“indipendenti” come Pete’s, per nulla rassegnati a farsi
sbranare dai “category killers” e dai grandi discounter
del prodotto di marca. La loro strategia presuppone
però un know-how frutto di una lunga esperienza,
una conoscenza del territorio, risorse umane qualifica-
te, una vasta cultura merceologica e gastronomica,
La storia inizia da un mercato apparentemente meno “nobile”
per la marketing
community industriale: quello dell’ortofrutta. Nel tempo si è passati ad un
allargamento assortimentale alle diverse tipologie di grocery
fieramente contendendo, la leadership
della qualità, della varietà alimentare e
del servizio al cliente a Mariano, Heinen,
Wholefoods…
Gli esordi
La famiglia Dremonas, che ancora gesti-
sce personalmente la catena, ama però
ricordare gli esordi “eroici” e lo spirito
pionieristico dell’impresa e i tempi in
cui per scaricare zucche e meloni servi-
va una catena di 12 uomini.
10
GLI STORE DELLA CATENA
1800
I DIPENDENTI
DELL’INSEGNA




