44
Mixer
/
COLLECTION
ATTUALITÀ
Il valore in tazza
quindi ai singoli operatori la definizione dei listini.
Molto infatti cambia da esercizio a esercizio: numero
di serving, costi generali, modalità di somministra-
zione, per fare solo alcuni esempi, rappresentano
variabili in grado di incidere sullo scontrino.
Posso comunque precisare che il prezzodell’espres-
so non è condizionato da quello dellamateria prima:
i 7 gr. di miscela che occorrono per una tazzina non
possono infatti giustificare variazioni significative.
Come valuta la possibilità di incrementi?
Credo che gli esercenti dovrebbero e potrebbero
avere più coraggio. Il profitto deve essere l’obiettivo
primariodi ungestore, comedi qualsiasi altro impren-
ditore. Non si tratta di mancanza di etica: solo così,
infatti, è possibile remunerare il capitale, sostenere
il rischio di impresa e, non ultimo, mettere in campo
gli investimenti necessari a garantire il futuro dei
locali. E solo così è ipotizzabile un ritorno positivo
Osare
non è
un tabù
T
roppo caro per le tasche dei clienti, da
anni alle prese con la crisi? A buon mer-
cato se rapportato al livello qualitativo
offerto? Il prezzo della tazzina di caffè al
bancone, ormai da tempo cristallizzato
sulla soglia critica di un euro, continua a essere al
centro di un vivace confronto tra gli operatori del
settore.
La polemica sull’opportunità di aumentare i listini in-
fatti è tutt’altrochesedata. Eproprioperquesto,
Lino
Stoppani
, presidente di
Fipe – Federazione italiana
pubblici esercizi
, invita a fare chiarezza.
Qual è la posizione ufficiale di Fipe in merito al
prezzo del caffè?
Un’associazionedi categoria, inquanto tale, nonpuò
fornire indicazioni di prezzo. Farlo, rappresentereb-
be un comportamento censurabile e sanzionabile
ai sensi della legge sulla concorrenza. Fipe lascia
AUMENTARE IL PREZZODELLA TAZZINA? FORSE È TEMPODI PROVARE.
L’INVITODEL PRESIDENTE DI FIPE, LINO STOPPANI, È PRECISO:
GLI ESERCENTI DEVONOAGIRE INUNA LOGICA IMPRENDITORIALE.
A BENEFICIODI TUTTO IL SETTORE
di Chiara Bandini




