COLLECTION
/
Mixer
41
spessovisitano lepiantagioni eriesconoacomunicare
al cliente la propria specificità” – argomenta
Chris
Salierno
, Marketing Director di
La Marzocco
.
Tutto ciò avviene in un contesto in cui il consumo al
bar è in calo e soffre il successo delle cialde e delle
capsule, che dilagano in ufficio come a casa. Ma c’è
di più. “Proprio questo movimento sta educando il
consumatore al fatto che esistono gusti diversi di
caffè, un po’ come esistono diversi
vini. Con il paradosso che a casa se
nepossonoprovaredecine,mentre
al bar sene trova sempreuno solo”.
Insomma è un mondo che sta cam-
biando e che evolve. E il bar, neces-
sariamente, chedal caffè ricavauna
buona fetta dei suoi ricavi (il 30%
del fatturatocomplessivovaallacaf-
fetteria secondo Fipe), dovrà acco-
gliere le richieste di una maggiore
qualità e diversificazione. Perché il
primato dell’espressoMade in Italy
scricchiola, e in molti ormai tra gli
addetti ai lavori sottolineano come
i migliori caffè si bevano all’este-
ro. Pagando di più, quasi sempre.
Certo, non è solo una questione di
prezzo, ma anche di formazione e
comunicazione.Èsemprepiùneces-
sario infatti puntare sulla professio-
nalità, ma anche svelare al cliente
tutto quel mondo che si cela dietro
una tazzina, spesso data per scon-
tata, di caffè. Però il prezzo fisso
intorno all’euro non aiuta certo a
puntare sulla qualità. E che il prezzo del caffè italiano
al bar sia basso ce lo dice una volta per tutte, nero su
bianco, l’
Indice del Prezzo del Caffè 2016
stilato da
Service Partner One
, digital company di forniture
da ufficio, che ha analizzato l’offerta in 75 città in 36
Paesi in tutto il mondo.
CITTÀ CHE VAI,
PREZZO CHE TROVI
Il confrontoèsenz’altro interessante, ancorchè impie-
toso. Milano ad esempio, capitale della moda e del
design e non certo nota per i suoi prezzi bassi (svetta
anzi tra lecittàpiùcared’Italia), si classifica,perquanto
riguarda il prezzo di un cappuccino al bar, al terzo
posto tra le meno care, dopo Bogotà e Siviglia. È tra
l’altro l’unica città italiana presa in considerazione, e
sappiamo che nel Belpaese il prezzo, di un espresso
come di un cappuccino, tende ad abbassarsi man
mano che ci si sposta a Sud o nei piccoli centri.
Considerando tutte le tipologie di caffè (casa, uffi-
IN ITALIA DA 0,74
A 1,07 EURO
Secondo il rapporto del Centro
Studi Fipe 2016 in Italia il prezzo
medio della tazzina di espresso è
di 0,96 euro, ed è cresciuto
dal 2008 al 2015 del 14%
(ovvero 12 centesimi di euro).
Le differenze tra città e città
vanno dagli 1,07 euro di Bologna,
Rovigo, Ferrara e Bolzano ai
0,74 euro di Bari, con un “delta”
del 30,8%. Comparabile con
quello rilevato dalla ricerca (che
considera i prezzi del cappuccio
non dell’espresso) in altri Paesi
europei come la Germania.
MILANO,
TRA LE CITTÀ PIÙ
CONVENIENTI
AL MONDO
PER IL CAFFÈ
LE CITTÀ PIÙ ECONOMICHE
Le città più convenienti per bere un caffè in casa o
in ufficio sono Kuala Lumpur e Bandar Seri Begawan
(Brunei) dove una tazza media costa 11 centesimi in
ufficio e 9 centesimi in casa.
La città più cara per bere un caffè in casa o in ufficio è
Giacarta con una media di 80 centesimi per una tazza in
un ufficio e 66 centesimi a casa.
La città con i bar indipendenti più convenienti è Bogotà
dove una tazza di cappuccino costa in media 1,51 euro.
La città con i bar indipendenti più cari è Copenaghen in




