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COLLECTION

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Mixer

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tenutoda rinomati chef, cheproponevapasti realizzati

interamente con stampanti 3D.

PASTA SU MISURA

Un altro campo esplorato dai technofoodie è

quello di pasta e pizza, elementi semiliquidi che

ben si prestano ad essere “intubati” in capsule e

modellati stratoper stratodagli ugelli comandan-

ti da un computer

. Come accade nella stampante

spagnola Foodini. Barilla per ideare formati di pasta

futuribili ha indetto un concorso che ha visto tre

formati vincenti.

La pasta inoltre si presta ad evoluzioni interessanti

anche sul fronte delle abitudini di consumo. Ad esem-

pio, in un futuro assai vicino potrebbero nascere risto-

ranti dove si può ordinare il proprio formato persona-

lizzato tramite tablet, dalla tavola, magari un cuore a

San Valentino o un tocco per festeggiare la laurea. Ma

non si tratta solo di forma. Le ormai onnipresenti App

per il fitness potrebbero arrivare a calcolare le calorie

necessarie da “spendere” nella giornata e inserire la

giustaquantitànel “proprio”piattodi pasta, realizzato

con più o meno fibre o sali minerali.

I limiti al momento riguardano i costi e soprattutto

il tempo necessario per “stampare” il nuovo cibo,

ancora incompatibile con i ritmi di una cucina, casa-

linga e a maggior ragione professionale. Ma la storia

insegna che lemigliorie tecniche avvengono in breve

tempo una volta che il processo è iniziato.

E inmolti ritengonoche il 2016potrebbeessere l’anno

della commercializzazione su larga scala di stampanti

3D per il food.

3DPRINTING, IN

PRIMA LINEA NELLA

PRODUZIONE E

NELLA RICERCA, HA

COLLABORATO CON

HERSHEY, PRODUTTORE

DI CIOCCOLATO

ANGLOSASSONE,

PER REALIZZARE UNA

STAMPANTE PER IL

CIOCCOLATO. E IN

PASTICCERIA DAVVERO LA

STAMPA 3D CONSENTE

DI CREARE FORME MAI

VISTE, COME MOSTRANO

QUESTE IMMAGINI

REALIZZATE CON LA

STAMPANTE CHOC EDGE