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IN SALA

DIC. GEN. 2017

18

provvedere all’aggiornamentoperio-

dico del Documento di Valutazione

dei Rischi. Le aziende con oltre 10

dipendenti devono verificare il piano

di emergenza ed effettuare una pro-

va di evacuazione. Semestralmente,

insieme agli estintori, è opportuno

verificare il funzionamento dell’il-

luminazione di emergenza, dei ma-

niglioni antipanico installati sulle

uscite di sicurezza e il contenuto

della cassetta di pronto soccorso.

Ogni 5 anni bisogna controllare

l’impianto di messa a terra: è bene

quindi rivedere la documentazione

storica per sincerarsi che non sia ora

di provvedere nuovamente”.

… E QUELLA ALIMENTARE.

Fin

qui si tratta di adempimenti comuni a

tutti i settori di attività, ma gli esercizi

di somministrazione sono tenuti a

rispettare le norme che riguardano

la sicurezza alimentare. L’approccio

del legislatore non è molto diverso

da quello per la sicurezza dei lavo-

ratori. “Dal punto vista strettamente

normativo – spiega Marco Valerio

Sarti, tecnologo alimentare – non

vi sono adempimenti specifici da

attuare sistematicamente entro il

31 dicembre in materia di igiene e

sicurezza alimentare per le aziende

che operano nel comparto della ri-

storazione. Tuttavia vi sono alcune

misure e attività che un’azienda di

ristorazione attenta alla qualità, a

mio parere, è opportuno prenda in

considerazione di fare con frequenza

prestabilita e la fine dell’anno solare

può essere una buona occasione. In

tal senso è buona regola procedere

a un riesame dei piani

previsti nel Manuale di

autocontrollo. Mi rife-

risco innanzitutto al

piano di manutenzio-

ne delle attrezzature,

al piano di lotta contro

gli infestanti, al piano

di sanificazione e al

piano di analisi”.

Sebbene sia buona

prassi affidarsi a ditte

esterne specializzate per alcune di

queste attività, non è comunque ob-

bligatorio farlo. Ad esempio lemanu-

tenzioni sulle attrezzature e la lotta

contro gli infestanti possono essere

svoltemediante personale interno se

vi sono competenze specifiche per

poterle fare. “Una buona pianifica-

zione – sottolinea Sarti – consente

innanzitutto di ottenere buoni risul-

tati in termini di prevenzione dei

problemi e inoltre di risparmiare sui

costi di gestione delle attività. Ad

esempio, un piano di lotta contro gli

infestanti ben calibrato consente di

evitare l’insorgenza dei problemi nel

corso dell’anno e allo stesso tempo

di limitare al minimo indispensabile

le spese di ordinaria e straordinaria

gestione”.

Un buon punto di

partenza per questo

approccio potrebbe

essere la registrazione

e il riesame delle non

conformità. “Registra-

re le non conformità

– precisa – significa

conoscere i problemi

della propria azienda

e applicare concreta-

mente l’autocontrollo. Oltre la re-

gistrazione delle non conformità è

opportuno disporre di informazioni

tecniche tra cui le più importanti

possono essere: libretti di uso e ma-

nutenzione delle macchine e degli

impianti, schede tecniche dei disin-

fettanti e dei detergenti, riferimenti

normativi per le analisi sugli alimen-

ti, verbali degli organi di vigilanza,

schede tecniche delle trappole e dei

prodotti impiegati per la lotta contro

gli infestanti.

Infine, è necessario redigere un pia-

no di formazione rivolto al personale

alimentarista in considerazione del

fatto che, come noto, gli addetti non

solo devono essere formati all’inizio

della loro attivitàma anche successi-

vamente con cicli di aggiornamento.

Su questo tema specifico suggerirei

ai ristoratori di attivarsi per racco-

gliere informazioni aggiornate dato

che la normativa è di competenza

regionale e alcuni importanti Regio-

ni negli ultimi anni hanno emanato

nuovi Decreti nel merito”.

Da perderci la testa? Forse,ma conun

po’ di organizzazione venire a capo

di tutti questi obblighi risulterà si-

curamente un po’ meno complicato.

Marco

Valerio Sarti