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DIC. GEN. 2016

45

consumatori.

Le carni trasformate subisco-

no processi di lavorazione in-

dustriale da parte dell’uomo.

Si va dall’affumicatura all’ag-

giunta di sale all’uso di con-

servanti, passando per la pro-

duzione di miscele di carni

diverse fino ad arrivare all’uso

della cosiddetta “carne sepa-

rata meccanicamente” ov-

vero di quella poltiglia che si

ottiene con la scarnificazione

mediante aria compressa del-

lecarcassedi animali echeen-

traafarpartediprodottimolto

diffusi e graditi specialmente

dai bambini. In questo caso le

affermazioni sono più drasti-

cheedentrambeleorganizza-

zioni suggeriscono l’esclusio-

ne totale dall’alimentazione.

COMPORTAMENTI RAGIO-

NEVOLI.

L’OMS e il WCRF si

sono limitati a divulgare il ri-

sultato di centinaia di lavori

scientifici dei quali è ragio-

nevolmente difficile dubitare

così come sarebbe sufficiente

essere un po’più attenti o più

informati per rendersi conto

che in molti casi la qualità del

cibo che acquistiamo potreb-

be essere seriamente messa

in discussione. Dice Michael

Pollan, autore del libro Il di-

lemma dell’onnivoro, “se la

gente sapesse com’è fatta la

maggior parte del cibo che

porta a tavola non lo compre-

rebbe davvero”. D’altro canto

appare improponibile l’idea

di trasformare tutti in vege-

tariani, sia perché la maggior

parte della popolazione non

lo accetterebbe e sia perché

probabilmente l’evoluzione

dell’uomo lo ha reso onnivoro

e lo ha abituato a questa con-

dizione. Il suggerimento che

possiamodaresipuòconden-

sare nei seguenti punti.

t

Consumare meno carne in

generale, limitandosi a due

assunzioni settimanali

t

Scegliere carne di buona

qualità e dunque informarsi

su produttori e rivenditori

t

Imparare a riconoscere la

qualità della carne oltre che

dall’aspetto anche dal gusto e

dalle reazioni del corpo dopo

averla mangiata

t

Limitare ulteriormente l’as-

sunzione di cibi carnei in caso

di malattie cronico-degene-

rative

t

Imparare per il consumo ca-

salingo l’uso di proteine ve-

getali

AL RISTORANTE.

Normal-

mente i frequentatori dei

ristoranti considerano que-

sto servizio una necessità o

un piacere. Nel primo caso

si tratta probabilmente di

persone che per lavoro de-

vono scegliere la ristorazio-

ne come principale fonte

di nutrizione nelle giornate

in cui sono lontani da casa,

mentre nel secondo al di là

della convivialità, si privile-

giano i piaceri del palato.

In entrambi i casi può risul-

tare importante per l’utente e

conveniente per il ristoratore

privilegiare la scelta di carni di

qualità, che necessitanoquin-

di di pochi artifici in cottura e

mediante i condimenti, sen-

za dimenticare di inserire nei

propri menu qualche alterna-

tiva proteica di provenienza

vegetale.

*Alberto Fiorito,

medico,

nutrizionista,

esperto in

medicine non

convenzionali.

Si occupa

prevalentemente

di educazione

alla nutrizione e

prevenzione primaria.

Autore di diversi libri nel

settore, l’ultimo dei quali,

“Mangia bene, cresci bene”

edito da Gribaudo, cerca di

coinvolgere i genitori in un

processo di cambiamento

dello stile di vita dei loro

ragazzi.

Può essere seguito sul sito

www.governodellasalute.com

DECALOGO DEL WCRF

Per ridurre il rischio di tumore

è bene:

1

Restare magri

tutta la vita

2

Attività fisica

tutti i giorni

3

Limitare alimenti ad

alta densità calorica

4

Preferire vegetali,

legumi, verdure e

frutta

5

Limitare carni

rosse. Evitare carni

trasformate

6

Limitare

alcool

7

Limitare sale e cibi

conservati sotto sale

8

Nutrienti essenziali

preferibilmente con

l’alimentazione

9

Allattare al seno i

bambini per almeno

6 mesi

10

Non

fumare

Queste indicazioni devono

essere applicate anche da chi

avesse già un problema