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DIC. GEN. 2016

27

un costo alto un olio con dei difetti

è un errore che uno chef non si può

permettere di fare, ma capita ancora

in molti ristoranti».

«Se gli chef sono artisti, creativi, gli oli

sono la tavolozza di colori che noi gli

mettiamo a disposizione», incalza To-

gnoni. «Noi dobbiamo solo spiegare

loro la specificità di ogni olio, a loro

sta abbinarli nel giustomodo a secon-

da della nota che vogliono conferire

al piatto, dolce, fruttata o più amara,

piccante. Per questo riteniamo che il

concetto di abbinamento sia supera-

to: lo stesso olio può andare bene sia

sul pesce sia sulla carne. Sempre per

questa ragione abbiamo creato una

linea esclusiva per la ristorazione.

Riteniamo importante sensibilizzare

la ristorazione agli aspetti qualitativi

dell’olio, e questo può avvenire solo

tramite l’assaggio. La qualità, è vero,

ha un prezzo: ritengo che un buon

olioEvononpossa costaremenodi 14

euro al litro, ma ricordiamo che in un

ristorante, dove il 60%dei costi viene

dalla mano d’opera, il costo dell’olio

incide per una parte minima».

SICUREZZA DA DOP E IGP.

Una

garanzia di qualità la dà la certi-

ficazione di origine. Che però ha

numeri relativamente limitati. Il

90% della produzione avviene tra

Toscana (che copre il 35%), Umbria,

Liguria, Puglia e Sicilia. E l’anno

scorso la produzione è crollata, spe-

cie in Centro Italia. “Noi abbiamo

lanciato degli oli monovarietali che

contenevano una parte di Igp” dice

Tognoni.

Perché anche questa è una scelta:

meglio il blending, che mescola oli

di varia provenienza, o il monocul-

tivar o monorigine?

«Il monocultivar dà delle garanzie

in più, però è una nicchia in un

mercato che ha bisogno di gran-

Onaoo, Organizzazione Nazionale

Assaggiatori Olio di Oliva, dal

1983 organizza corsi di vario

livello sia a carattere divulgativo

sia tecnico, per insegnare

ed incentivare l’assaggio

d’olio d’oliva con il fine di

riconoscerne la qualità. In altre

parole “insegniamo le basi del

vocabolario dell’olio d’oliva” dice

il presidente Lucio Carli - che,

una volta imparato, non si dimentica più e consente

di fare una scelta ragionata e distinguere tra un olio e

l’altro. Ogni olio ha degli elementi qualitativi diversi. Ci

sono i fruttati intensi, i medi e i leggeri, con uno spettro

che va dal dolcissimo ligure alla pugliese Croatina

e al Terre di Bari, amaro e pungente per la maggior

presenza di polifenoli. Conoscere le caratteristiche dei

vari oli permette di abbinarli ai giusti piatti, ma anche di

valutarne la qualità all’assaggio».

Per Onaoo formazione

è conoscenza