DIC. GEN. 2016
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Ma èpossibile fare unbilanciodi costi
e ricavi di questa immensa kermesse?
Dati certi non ce ne sono ancora, ma
già nel 2013 uno studio coordinatoda
Sda Bocconi, Camera di Commercio
ed Expo Spa stimava in oltre 23 mi-
liardi di euro laproduzioneaggiuntiva
per l’Italianegli anni pre edopoExpo,
e incirca10miliardi il valoreaggiunto.
Stima che, se confermata, porterebbe
a un aumento del Pil di un paio di
decimali di punto all’anno. Solo i 20
milioni di visitatori (sono stati 21,5
alla fine) “varrebbero” 9 miliardi di
euro.Maèdavveroquesta l’ereditàpiù
ricca di Expo, tante facce sorridenti
nonostante le code e uno 0,2/0,4% di
incremento della ricchezza nazionale
a fronte di una spesa che si aggira
intorno ai due miliardi?
UN VOLANO PER IL MADE IN
ITALY.
Per certo il tema, l’alimen-
tazione sostenibile e di qualità, ha
fatto sì che i riflettori fossero puntati
sul sistema agroalimentare italiano. «I
numeri sono positivi e siamo soddi-
sfatti – spiega il responsabile econo-
mico di Coldiretti Lorenzo Bazzana
– speriamo che l’eredità di Expo sia
di due tipi: la prima è una maggiore
consapevolezza del sistema produt-
tivo agroalimentare verso una mag-
giore sostenibilità, compatibile con la
necessità di sfamare l’intero Pianeta.
Anche nel consumatore è cresciuta
la sensibilità verso prodotti più sani,
la gente si interroga e vuole essere
sicura degli alimenti che porta a casa.
Sul fronte dell’export invece, Expo
potrebbe portare a una maggiore at-
tenzione verso il prodotto italiano».
Qualche risultato già si vede, con un
aumento delle esportazioni del 7%
nel periodo della manifestazione, su
scala nazionale.
A MILANO VINCE LA MODA.
Un
indizio su quanto hanno realmente
speso i turisti stranieri calati in cit-
tà ce lo danno invece le transazio-
ni delle carte di credito, misurate
da Visa per i suoi prodotti. Al di
là dei numeri, 619,5 milioni per i
sei mesi di Expo (+27% sul 2014),
la fotografia che ne esce è quella
di una Milano a due velocità, con
un centro pigliatutto che ha attirato
visitatori grazie ai numerosi eventi
organizzati ed ai monumenti iconici,
e che ha focalizzato gli acquisti. Ne
hanno beneficiato griffe della moda
e negozi del centro, dove sono stati
spesi quasi 275 milioni di euro, con
la ristorazione ferma a 49,5 milioni
e gli alberghi volati a 136,7 milioni.
RISTORAZIONE BENE, MA NON
PER TUTTI.
«Il centro, i Navigli,
il nuovo quartiere di Porta Nuova
hanno monopolizzato l’attenzione
dei turisti - conferma Alfredo Zini,
PRIMO PIANO
Alcuni dei locali progettati e
gestiti da Cir Food a Expo




