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GIU. LUG. 2015

50

G

iacomo Leopardi affer-

mava senza indugio che

“Il vino è il più certo, e

(senza paragone) il più

efficace consolatore”, riferendosi

alla capacità del nettare di Bacco

di lenire le pene, di aumentare co-

raggio e baldanza, anche in campo

amoroso. Riflessione, questa, che il

celebre poeta recanatese faceva in

riferimento alla sua terra d’origine,

la Regione Marche e alla sua grande

vocazione vinicola, espressa soprat-

tutto dai vini bianchi.

Un patrimonio qualitativo e una

grande varietà su scala locale cono-

sciuti e apprezzati fin dall’antichità:

Polibio, storico di origine greca che

visse a Roma, nei suoi resoconti di

guerra nel 168 a.C. riporta che alcune

truppe in viaggio per le guerre pu-

niche si rinfrancarono con del buon

“vino dei Piceni” mentre molto più

tardi, durante il crepuscolo dell’Im-

pero Romano, anche Alarico, re dei

Visigoti, prima di assediare la Città

Eterna nel 410 d.C. caricò 40 muli

con barili di vino.

Oggi questa storia millenaria è capi-

talizzata dai tanti produttori vinicoli

marchigiani, capaci di valorizzare

le specificità su base locale, in un

mosaico di areali, stili e differenti

approcci alla produzione che stanno

alla base della ricchezza di questi

bianchi.

A livello mainstream è il Verdicchio

a capitalizzare l’attenzione. Vitigno

autoctono molto versatile capace di

produrre bianchi freschi e giovani,

oppure adatti all’invecchiamento,

anche in legno, con struttura e cor-

po significativi, infine spumanti e

passiti. Vinificato spesso in purez-

za, il Verdicchio è capace oggi di

esprimere tutto il suo potenziale in

termini di varietà ed espressione del

territorio, anche grazie a una nuova

generazione di produttori che ha sa-

puto trasferire il bagaglio culturale

di una lunga storia vinicola nel terzo

millennio, innestandola con le ten-

denze più moderne.

Dietro la bandiera, seguono produ-

zioni più defilate ma non per que-

sto meno interessanti: vitigni oggi

al centro di una robusta opera di

incremento qualitativo come il Pe-

corino o la Passerina o il Bianchello

del Metauro. Testimonianze viventi

di una cultura millenaria, capaci di

sorprendere ed emozionare oggi

come allora.

Una cultura millenaria, quella enologica marchigiana, che accanto al vitigno

portabandiera annovera vini di grande qualità. Tutti da scoprire

IN TAVOLA

Non solo Verdicchio

DI PIETRO CINTI