GIU. LUG. 2015
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U
n bel piatto di frittura può
rappresentare un buon bi-
glietto da visita per un ri-
storante, che sia servito al
momento dell’aperitivo o del dessert.
Come ogni preparazione il risultato
finale dipende da tanti parametri:
l’olio, le attrezzature e, soprattutto,
l’abilità dello chef che li usa.
«In una cucina professionale – affer-
ma Giacomo Spampinato, marketing
manager di Angelo Po - il tempo ed il
risultato sonodenaro. Per una frittura
ottimale e in tempi rapidi, quindi, lo
chef si deve necessariamente rivol-
gere ad una friggitrice in grado di
salire rapidamente in temperatura e
dotata di display digitale per poter
sapere quando è il momento ideale
per immergere l’alimento. Se l’im-
mersione avviene precocemente, il
risultato sarà un fritto non croccante
e molto unto. Se la temperatura è
troppo alta, si avrà una tostatura della
superficie del cibo talmente energica
da scurirla prima ancora che la par-
te interna sia cotta. All’estero dove
la frittura spesso costituisce il main
course o nei fast food, la friggitri-
ce dovrà essere dotata di timer e di
sollevamento automatico dei cestelli,
come la friggitrice top di Angelo Po,
Croccante e
dorata, è la
frittura
Ottenere un buon fritto è il risultato di tante
operazioni condotte al meglio. Vediamole insieme
IN CUCINA
DI ELENA CONSONNI
2
PREPARARE
GLI ALIMENTI
da friggere a
piccoli pezzi,
non metten-
done troppi
nella padella o
friggitrice




