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GIU. LUG. 2015

39

vari consulti, ci è stato consigliato

di provare la frittura con Rational.

All’inizio eravamo un po’ scettici,

l’idea di realizzare una frittura senza

olio era difficile da accettare, ma poi

ci siamo convinti grazie all’ottimo

risultato e al riscontro positivo da

parte dei clienti», spiega Valsecchi.

Nella gastronomia si serve il pran-

zo a mezzogiorno, ma si vendono

anche pietanze take-away. È quindi

importante gestire al meglio l’offerta

del prodotto espresso e avere con-

temporaneamente un banco sempre

fornito. Usando il SelfCookingCenter

basta preriscaldare il forno, caricare

il prodotto, selezionare il processo

per le fritture ed impostare una do-

ratura lieve, se il prodotto è sconge-

lato, o intermedia se surgelato. Non

serve alcun grasso o olio aggiuntivo,

ma per esaltare il sapore è possibile

aggiungere qualche goccia di olio

vegetale o del burro chiarificato.

ripetuti».

L’alimento da friggere, qualunque

esso sia, deve essere a piccoli

pezzetti, per avere il giusto livello

di cottura, senza bruciare la crosta.

Per avere un effetto ottimale, la

temperatura dell’olio varia da 140°C

a 190°C. «L’optimum è tra 175 e

190°C – spiega – ma temperature

più basse si possono usare per

precuocere gli alimenti quando

sono in pezzi troppo grossi. Alcuni

alimenti, come le patate possono

essere fritti tal quali, altri per avere

la croccantezza richiesta hanno

bisogno di essere pastellati. Io amo

particolarmente la tempura, perché

è più leggera rispetto alle pastelle

a base di uova o latte e perché la

differenza di temperatura tra olio

caldo e pastella fredda permette

di avere risultati ancora migliori.

Tutto questo senza nulla togliere alle

nostre ottime tradizionali pastelle».

La frittura può avvenire per

immersione (in friggitrice o nella

pentola alta) o con poco olio, nella

padella bassa o nei nuovi forni che

permettono la frittura senza olio.

«Io sono per il metodo tradizionale

per immersione – prosegue –

perché ritengo che pur dando

buoni risultati con gli altri sistemi

si ottenga un risultato differente.

Non uso la friggitrice, perché

preferisco la classica pentola di

ferro che trasmette ottimamente il

calore. Inoltre nella friggitrice serve

molto più olio (20-25 litri contro i

5 della pentola) e in questo caso

la tentazione di riutilizzarlo è molto

forte».

Che si usi la pentola di ferro o

la friggitrice, l’importante è non

riempirla troppo con gli alimenti da

cucinare, altrimenti l’olio si raffredda

e il risultato peggiora. «Prima del

servizio, dopo aver sgocciolato bene

l’alimento fritto – conclude – lo

asciugo qualche istante sulla carta

idonea, per assorbire l’eccesso di

grasso e solo alla fine salo. Il sale

non va mai messo prima di friggere,

perché rende l’alimento troppo molle.

Se si seguono questi accorgimenti

si ottiene un fritto perfetto, che si

mantiene tale per 15 -20 minuti, il

tempo necessario perché tutti gli

ospiti di un banchetto possano essere

serviti con un ottimo piatto».

Il tocco finale? La carta giusta

Per quanto la frittura avvenga secondo tutti i sacri crismi, per

ottenere un risultato perfetto, prima di salare e servire in tavola

bisogna asciugare il fritto, per eliminare i residui di olio assorbiti

dalla pietanza. Come ogni fase della frittura, anche la carta ha

la sua importanza e non mancano le novità anche in questo

settore.

La carta tradizionale usata per il fritto è la “carta paglia” ricavata

dalla macerazione di vera fibra di paglia. «Oggi purtroppo la

carta paglia non è più prodotta come in passato – afferma

Marco Spinsanti, titolare insieme al padre Rolando di Spinsanti

Officine Grafiche – ma si utilizzano spesso coloranti non sempre

idonei al contatto con gli alimenti umidi ». Per ovviare a questo

inconveniente, l’azienda nel 2010 ha brevettato Frittobon, in cui

la carta paglia è abbinata a uno strato di carta alimentare bianca

in pura cellulosa che assorbe l’unto, che poi passa allo strato

sottostante, lasciando il fritto ancora più asciutto.

«La nostra carta – conclude Spinsanti – è pensata per le

esigenze del ristoratore, anche nel servizio. La versione con i

bordi smerlati è ottima per il servizio al tavolo, mentre i conetti

sono adatti per chi propone il take away».