GIU. LUG. 2015
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Nuovi investimenti, avanti piano
L’ANALISI
Di fronte a un quadro particolarmente complesso
e in rapida trasformazione, la domanda sorge
spontanea: ha senso oggi in Italia investire nella
ristorazione? Risponde una ricerca di Gianluca
Meloni, founder di DGM Consulting e docente alla
Sda Bocconi: “Il Settore della Ristorazione Oggi.
Alla ricerca della via ‘italiana’ dello sviluppo”,
presentata in un convegno di Fiera Milano Media
a Tuttofood. La ricerca evidenzia come, dal
2014 al 2019, è previsto un aumento del 2,6%
e un fatturato annuo di 25 miliardi di euro per
il settore nel nostro Paese. Il problema è capire
dove si trovano le opportunità, che non sono
distribuite omogeneamente sul territorio, ma
neanche per tipologia. Innovazione, indirizzo,
location: sono questi i tre punti chiave da tenere in
considerazione.
Cambia la domanda: se i nuclei famigliari
crescono, diminuisce però il budget allocato
per pranzi e cene fuori casa. L’offerta rimane
sostanzialmente ferma, con una quota minima di
catene (che dal 2008 aumentano solo del 2,8%) e
una quota maggioritaria di ristoranti full service.
Nel futuro si prevede un più forte tasso di crescita
per fast food e chioschi.
«È un percorso di cambiamento lento - dice
Meloni - con dinamiche diverse nelle varie
regioni». Cinque le “star”, con alti consumi e alta
spesa: Lombardia ed Emilia Romagna, Veneto,
Piemonte e Lazio che ha grandi potenzialità
perché presenta una crescita del numero di
famiglie sopra la media (+8,31%) con un aumento
della spesa del +5%. Poi ci sono le emergenti,
Liguria e Trentino. È dunque importante profilare
il target a seconda del territorio, ricordando che,
anche a livello di province, il 50% del mercato è
concentrato in 15 aree, con Roma Caput Mundi,
che nel 2012 ha superato per fatturato Milano.
Gianluca Meloni,
founder di DGM
Consulting e docente
alla Sda Bocconi




