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APR. MAG. 2015

49

inquinanti inferiore a certi limi-

ti, ma è anche vero, soprattut-

topensando ai metalli pesanti,

che si crea un effetto di accu-

mulo nel tempo che difficil-

mentepuòessere considerato

salutare per l’organismo.

L’altro problema che presenta

l’acqua pubblica è quello della

clorazione. Il cloro è indispen-

sabile per depurare l’acqua dai

batteri, ma non èproprioprivo

di effetti collaterali all’interno

del corpo umano.

In tempi recenti molte città si

sonoattrezzatecondistributo-

ri comunali che, accanto adun

costo limitato, offrono acque

opportunamente filtrate che

garantiscono certamente una

migliore qualità.

I sistemi di demineralizzazio-

ne delle acque, utilizzabili nei

ristoranti e locali, sono cer-

tamente molto efficaci nel

depurare le acque dai metalli

pesanti e dal cloro. Possono

presentare l’inconveniente di

un prodotto finale non parti-

colarmente gradito dal consu-

matore.

Le acque in bottiglia presen-

tano il problema del traspor-

to, dell’esposizione agli agenti

atmosferici, in particolare luce

e calore e dello smaltimento

del vetro o della plastica. In

quest’ultimo caso, poi, l’as-

sociazione tra esposizione al

calore e conservazione per

lunghi periodi è sospettata di

poter rilasciare nelle acque al-

cune sostanze tossiche.

Sulla base di queste conside-

razioni potremmo stabilire

dei comportamenti ideali da

tenere in funzione delle occa-

sioni. Per un consumo casalin-

go sarebbe certamente utile

mettere un filtro all’ingresso

dell’acqua in casa per la depu-

razione generale, diffidando

da prodotti a basso costo o di

sistemi di depurazione estem-

poranei davvero poco utili. In

alternativa,perquantoscomo-

do, potrebbe essere utile rifor-

nirsidelleacquedeidistributo-

ri comunali.

CONSIGLI PER LA RISTORA-

ZIONE.

Nel caso della ristora-

zionelasceltadevenecessaria-

mente essere fatta tra l’acqua

depurata e l’acqua in bottiglia.

Il primo caso solitamente si

rivela molto economico, ma

spesso poco gradito dal con-

sumatore, poiché l’acqua de-

purata ha un gusto standard,

quasi del tutto privo di sapore,

che difficilmente può piacere

e che, di conseguenza, viene

semplicemente accettato.

Per ciò che riguarda le acque

imbottigliate si darà certa-

mente preferenza al vetro e

si potrebbe disporre di acque

con diversi livelli di mineraliz-

zazione.

ASCOLTARE IL CLIENTE.

At-

tualmente il consumatore è

orientato in due direzioni di-

stinte: il consumo per il piace-

re e il consumo per la salute.

Nel primo caso sarà difficile

poter accontentare tutti e

dunque ci si potrebbe rivol-

gere prevalentemente ad

acque riconoscibili in base

alle preferenze locali o alle

informazioni

pubblicitarie.

Nel secondo caso, invece, in

considerazione della sem-

pre maggiore attenzione del

consumatorealcollegamen-

to tra cibo e salute, sarà bene

disporre di almeno un’acqua

minimamentemineralizzata.

QUANDO E COME BERE.

La maggior parte dell’acqua

assunta quotidianamente,

allo scopo di ricambiare quella

consumata nelle diverse atti-

vità e funzioni del nostro cor-

po, dovrebbe essere bevuta

lontano dai pasti. In occasione

dei pasti si potrebbe assumere

soltanto un bicchiere d’acqua

prima di iniziare a mangia-

re poiché, con una corretta

idratazione quotidiana, non

si dovrebbe essere partico-

larmente stimolati dalla sete.

Bere una quantità eccessiva di

acqua durante il pasto potreb-

be velocizzare le fasi digestive

e renderle, dunque, incom-

plete, così come potrebbe di-

luire eccessivamente i succhi

gastrici e duodenali e ridurne

l’efficienza.

GASSATA O NATURALE?

Tra

gassata e naturale durante

il pasto non c’è alcuna diffe-

renza: ci si può lasciar guidare

esclusivamente dal proprio

piacere personale. La migliore

acqua idratante assunta lonta-

no dai pasti è quella non gas-

sata.

Non è da trascurare l’idea che

sipossaoffrire,duranteilpasto,

acqua calda, lievemente aro-

matizzata con alcune gocce

di limone o con estratti floreali.

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