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APR. MAG. 2015

46

PROCESSI RIDONDANTI.

France-

sco Spumace è il maître executive

del Gruppo Ethos e, in quanto tale,

sovrintende all’organizzazione delle

attività di sala dei locali del gruppo.

«Quando abbiamo cominciato il per-

corso Lean - spiega Spumace - per pri-

ma cosa abbiamomappato l’azienda,

abbiamo individuato, cioè, tutti i pro-

cessi consolidati per comprenderne

il funzionamento. Dalla presa della

comanda al controllo delle ricevute,

ai processi di pagamento abbiamo

cercatodi capiredove i processi erano

ridondanti e dove fosse necessario

agire. E il nostro primo obiettivo è

stato concentrarci suquelli che aveva-

no un maggiore impatto sul cliente».

L’esempio è quello degli storni.

Se un piatto viene rimandato indietro

per un errore nella comanda o per

un cambio di decisione del cliente,

bisogna fare in modo che l’informa-

zione arrivi anche alla cassa, perché

se al momento del pagamento c’è un

errore possono sorgere discussioni e

alla peggio il cliente non torna più (e

può far anche pubblicità negativa).

«In precedenza i problemi si affron-

tavano al momento. Ora si risale al-

la loro radice». Come? Con metodo.

Il metodo significa definire il pro-

blema, analizzandone le cause con

il coinvolgimento di tutto lo staff.

Successivamente si identifica un te-

am di lavoro che si concentra sulla

soluzione del problema e propone

le azioni correttive. Per esempio,

spesso si scambiavano i bigliettini

sui tavoli. La soluzione è stata quella

di rinumerare tutti i tavoli per evi-

tare confusioni. Per evitare code e

controlli in cassa, poi, i camerieri

richiamano l’attenzione del cliente

alla lettura dell’estratto conto. Fino a

oggi sono 50 i teamdi miglioramento

lanciati dagli operatori, che hanno

coinvolto più dell’80% del personale

di sala. È quello che viene defini-

to il rovesciamento della piramide:

il titolare o il responsabile di sala

non impongono delle decisioni, non

risolvono i problemi. Lasciano che

siano gli operatori, opportunamente

formati e coinvolti, a individuarli e

a risolverli.

SOLUZIONI STANDARD.

«Quel-

lo che abbiamo fatto è cercare di

standardizzare qualsiasi processo

o momento dell’attività per quanto

riguarda sia gli aspetti operativi sia

quelli emotivi, attraverso la defini-

zione di quelle che chiamiamo OPL

(One Point Lesson), delle schede che

sintetizzano visivamente le cose da

IN SALA

Il Gruppo Ethos conta 205 collaboratori, suddivisi

in 6 ristoranti: Tondo e Grani&Braci a Milano;

Acqua e Farina ad Agrate Brianza, Risoamaro a

Mariano Comense, Sanmauro a Casatenovo, dove

recentemente si è aggiunto anche il pub-restaurant

(con microbirrificio) Fabbrica Libera.

Da un’attività ristorativa a conduzione famigliare, caso

tipico del settore ristorativo italiano, i fratelli Antonio e

Giuseppe Scotti hanno in 25 anni creato un gruppo di

ristoranti all’avanguardia per il mercato italiano, che si

richiama ai valori dell’etica e della passione.

La ricerca della qualità viene perseguita su tutti i livelli:

da quello gestionale (l’azienda ha dato vita al primo

“Lean restaurant” d’Italia) a quello della sostenibilità

ambientale.

Prossimo passo, la gestione del nuovo Eataly di Roma.

Alcune fasi delle sessioni

di lavoro in team. A destra

Francesco Spumace, maître

executive del Gruppo Ethos

Gruppo Ethos: etica e passione nella ristorazione

La bacheca con i post-it per la

mappatura dei processi aziendali