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FEB. MAR. 2015

6

QI news

I

l barometro dell’economia

italiana segna un miglio-

ramento. Durante il con-

vegno Consumi2015 orga-

nizzato da Tuttofood, mostra

professionale dell’alimentare

di Fiera Milano (3-6 maggio),

Fedele De Novellis, Chief eco-

nomist a ref. Ricerche, precisa

che «forse non si può ancora

dire che si sia spostato sul bel-

lo stabile, ma quantomeno si

interromperà quest’anno e

nel prossimo la lunga serie di

indicatori negativi che hanno

scandito l’ultima lunga crisi.

Unicama rilevante eccezione,

ladisoccupazione, che resterà

elevata» .

Secondo ref. Ricerche il pro-

dotto interno lordo aumen-

terà dello 0,7% nel 2015 e

dell’1,1% nel 2016, sostenuto

da una ripresa dei consumi.

Le esportazioni miglioreran-

no ulteriormente la loro otti-

ma performance e le impor-

tazioni cresceranno trainate

dalla ripresina, senza peraltro

compromettere il saldo della

bilancia commerciale, che si

manterrà positivo ed elevato

(intorno ai 70 miliardi) grazie

alla discesa del prezzo del

petrolio. Il vincolo del 3% nel

rapporto deficit pubblico su

Pil sarà rispettato e l’inflazione

sarà zero quest’anno e 0,7%

nel 2016.

La convergenza di fattori si-

stemici favorevoli recente-

mente emersi, dall’indeboli-

mento dell’euro al crollo del

prezzo del petrolio, dall’allen-

tamento della convergenza

fiscale al quantitative easing

della Banca centrale europea,

sembrano dunque aver cre-

ato un contesto più favore-

vole, contribuendo all’uscita

dal tunnel in diversi modi: la

discesa del petrolio ha un im-

patto rilevante su un’econo-

mia di trasformazione; il cam-

bio favorevole euro-dollaro,

insieme alla ripresa america-

na, è uno dei fattori trainanti

delle esportazioni; infine l’al-

lentamento monetario della

Banca centrale europea age-

vola increditoeabbassa icosti

di produzione.

Tutto bene dunque?

Fino a un certo punto. «In

questo quadro complessiva-

mentepositivo - avverte l’eco-

nomista di ref.Ricerche - non

mancano rischi. Due partico-

larmente significativi sono la

caduta delle aspettative di in-

flazione e il possibile aumen-

to dell’Iva, in base alla clauso-

la di salvaguardia già prevista

nell’ambito della discesa del

rapporto deficit/Pil dell’Italia,

secondo quanto imposto dal-

le regole europee di finanza

pubblica. Qualora l’Iva subis-

se aumenti, l’impatto sarebbe

negativo per la domanda di

consumo e in special modo

per i consumi alimentari».

S

ono riprese le visite

presso i fornitori orga-

nizzate da Cooperati-

va Italiana Catering. Lo sco-

po di queste visite è quello

di far conoscere ai soci le re-

altà produttive dei fornitori

per migliorare il processo

dall’ordine alla consegna,

limitando le criticità e in-

nalzando il livello di servizio

atteso. Nelle due fotografie,

un momento della visita e il

gruppo dei partecipanti in-

sieme con il titolare di Bellini

Carni.

Delegazione Cic in visita da Bellini Carni

Economia e

consumi: segnali

di ripresa

Fonte: ref. Ricerche