FEB. MAR. 2015
41
magari sceglie di cambiare pro-
gramma pur di provare proprio
quel ristorante (tanto consigliato
dalla guida o dall’amico, o dove
mangiare quella specialità che
piace tanto).
ESSERE SU UNA GUIDA
è in-
dubbiamente un modo per farsi
conoscere, classico ma ancora
attuale. Per questo le app stan-
no entrando nel mercato, con-
sapevoli del vantaggio di poter
prenotare subito un posto una
volta letta la recensione e scelto
il ristorante. MiSiedo ad esempio
ha stretto una partnership con la
Guida dell’Espresso.
E pure TripAdvisor, consultatis-
sima nonostante i recenti guai
con l’Antitrust, ora consente la
prenotazione diretta anche in
Italia attraverso la piattaforma
internazionale The Fork, già at-
tiva in cinque Paesi europei, dopo
l’acquisizione e l’integrazione di
Restopolis e Mytable.it
Visto che la recensione dei clienti
piace tanto, questi sono esortati a
commentare e “passare parola” sui
social, anche guadagnando buoni
da spendere in uno dei ristoranti
associati.
E con la certezza che la recensione
sia, se non accurata, quanto meno
fatta da chi nel ristorante c’è vera-
mente stato, perché il commento
è legato alla prenotazione.
Tramite questi sistemi è anche
possibile analizzare i dati dei
clienti, per studiare i flussi, le
sere o gli orari da presidiare,
o anche offrire un bicchiere di
benvenuto a un newcomer o a
un habitué. Non solo. «L’analisi
dei big data è uno dei temi caldi
del momento. In un futuro vicino
le App daranno la possibilità di
conoscere il cliente e offrirgli il
ristorante più adatto ai suoi gusti»
conclude Tomaello.
LA PAROLA AL RISTORATORE
Caroline Denti e California Bakery,
le ragioni di una scelta
S
i affida a vari servizi per
la consegna a domicilio
«che non vogliamo gestire
direttamente», mentre il
servizio di prenotazioni tavoli
è interno, tramite call center.
Spiega la scelta Caroline denti,
titolare di California Bakery,
format nato nel 1995 e che
oggi ha una decina di punti
vendita a Milano. «Con questi
sistemi raggiungiamo molte
più persone, ci danno grande
visibilità, per questo abbiamo
scelto di affidarci a più di una società (oltre a Just
Eat, MyFood e a breve Bacchette e Forchette). Su
queste piattaforme possiamo anche fare azioni di
marketing e sconti che sarebbe complicato gestire
sul nostro sito. Con alcuni la parte logistica è a carico
del ristoratore, altri offrono un servizio completo ma
si trattengono percentuali maggiori».
Perché invece non esternalizzare le prenotazioni?
«Al momento non abbiamo problemi di affluenza e
non abbiamo bisogno di spingere sulle prenotazioni.
Abbiamo un centralino che, via telefono o e-mail, si
interfaccia con i booking dei vari negozi. Stiamo però
pensando, con molti conflitti interni, di consentire
il booking online attraverso il nostro sito perché il
centralino, cui i clienti rivolgono spesso domande, a
volte è occupato. un modo per parlare il linguaggio
del cliente di oggi, anche se il lato negativo è che
si perde quel contatto umano a cui teniamo molto.
il nostro è un mondo fatato che richiama i sapori di
quando si era bambini. È vero che il cliente di oggi ha
fretta, ma noi lo vorremmo fermare anche prima che
arrivi da noi. daremo comunque entrambe le opzioni
di prenotazione».




