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FEB. MAR. 2015

40

l’assistenza informatica (e a volte

anche di marketing) necessaria

per cominciare.

I servizi più diffusi oltre a MiSiedo

sono Restopolis, MyTable, Freep-

pie ma il mercato è in costante

evoluzione. Il “reclutamento” dei

ristoranti avviene su base locale,

città per città. Non c’è una va-

lutazione qualitativa, anche se i

più gettonati sono dei must-have

per tutti.

IL SOCIAL SI INTEGRA.

Il passa

parola infatti, che regola da sem-

pre il “borsino” della ristorazione,

oggi non è più l’unico, e presto

non sarà nemmeno il principale,

mezzo di diffusione del nome di

un ristorante. Molte App hanno

anche un blog che dà visibilità

ai ristoranti in lista, a rotazione.

E hanno programmi di fidelizza-

zione per i clienti, con raccolte

punti che invitano a tornare a

prenotare. Perché portare più

clienti al ristorante è l’obiettivo

comune. Raggiunti anche trami-

te accordi con altre realtà quali

Alitalia, Uber o Vodafone.

CROLLA IL NO-SHOW.

Le pre-

notazioni non confermate sono

un grosso mal di testa per la

categoria. Le App, profilando il

cliente, arginano il problema per-

ché prevedono “sanzioni” se la

persona che ha prenotato non si

presenta al ristorante (dalla per-

dita dei punti guadagnati fino

all’esclusione dal sistema). Inol-

tre, diminuiscono le perdite di

clienti dovute alla mancanza di

posti, perché invece del secco no

dell’addetto indaffarato in altre

cose o di un telefono occupato,

al cliente viene subito proposta

la prima data utile disponibile, e

IN SALA

JustEat, l’app

per il take away

JustEat, nata in danimarca

nel 2001 e sbarcata in italia

4 anni fa, è un’app collegata

al servizio a domicilio oggi

presente con 2000 ristoranti

in 158 comuni, anche al sud

«perché è l’offerta che guida

la domanda. Siamo un canale

di vendita alternativo» spiega

il Sales director Marcello

Marazzi. «Abbiamo calcolato

che nei primi 5/6 mesi

dall’inserimento del ristorante

le vendite aumentano del

15/25%, a seconda di dove

si trova, della puntualità di

consegna e naturalmente

della qualità del cibo: tutte

cose che vengono valutate dai

nostri clienti. Quindi chi meglio

lavora avrà più visibilità nei

risultati delle ricerche».

Come funziona? «noi forniamo

un terminale simile a un Pos,

con una sim a nostro carico:

il ristoratore riceve l’ordine,

le informazioni sul cliente e

l’orario di consegna, che si

può accettare o posticipare.

nella quota di affiliazione c’è

anche la realizzazione di un

minisito». Prezzi (uguali a

quelli nel ristorante), eventuali

promozioni e condizioni

di consegna sono stabilite

dal ristoratore, JustEat fa

promozioni in serate “calde”

come ad esempio la finale di

X-Factor «ma aiutiamo i nostri

ristoratori ad aumentare le

vendite anche analizzando

il mercato di zona e dando

consigli: ad esempio su come

studiare l’area di consegna

che per le pizze deve essere

entro i 15/20 minuti massimo,

mentre il sushi ad esempio

può avere un raggio più

ampio».